Ho iniziato la lettura, proprio in queste ore, dell’ultimo testo pubblicato da Randolph Pherson. Già dirigente del settore analitico della CIA, Pherson ha fondato una nota società di consulenza e formazione nel campo delle tecniche analitiche strutturate ed è co-autore di due bellissimi testi sull’argomento: “Structured Analytic Techniques for Intelligence Analysis“, scritto con Richards Heuer (ricordate “Psychology of Intelligence Analysis“?) e “Cases in Intelligence Analysis: Structured Analytic Techniques in Action“.
Ad ottobre dello scorso anno Pherson ha pubblicato il terzo libro che, a mio avviso, può essere considerato uno dei migliori manuali per analisti “entry-level”: “Critical Thinking For Strategic Intelligence“.
Attenzione! Lo definisco “entry-level” non perchè sia eccessivamente basico ma, piuttosto, perchè è…. solidamente basico. Il testo, infatti, illustra, in modo pratico e sintetico, il percorso che l’analista deve compiere da quando deve impostare l’analisi a quando, una volta terminata, deve presentare le proprie conclusioni. Quale domande porsi, i metodi da seguire, i modelli, le fonti e la loro validazione, le ipotesi alternative, la formulazione delle conclusioni e così via. Il tutto con il supporto, nel capitolo conclusivo, di alcuni interessanti “case studies”, da Stuxnet alla crisi economico-finanziaria degli anni scorsi.
Insomma, assieme ai due testi precedentemente scritti da Pherson può costituire la trilogia di un corso sull’analisi di intelligence. Dalle fondamenta del “pensiero critico” agli elementi più avanzati delle tecniche strutturate.