Il 6 novembre è stato approvato dal Senato il disegno di legge contenente la delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale. Sebbene esso debba ancora passare dalla Camera è comunque possibile, ed utile, evidenziare ciò che – a mio modestissimo avviso – ne costituisce il limite fondamentale: la mancanza di una strategia.
Leggendo il disegno di legge risulta evidente che l’unico fattore preso in considerazione è quello economico, nel senso di tagli ai bilanci. La qual cosa. intendiamoci, in una situazione come attuale è assolutamente sacrosanta. Il grave errore, o limite che dir si voglia, è che attuare dei tagli senza avere prima seriamente analizzato il contesto strategico e di sicurezza nel quale il Paese si troverà ad operare nel futuro e senza avere prima individuato gli obiettivi da conseguire rende tutto il processo in corso una mera questione contabile. Insomma: l’attuale revisione in corso non mi sembra frutto di un processo di pianificazione strategica.
Potrei sperare di sbagliarmi ma d’altronde sono gli stessi relatori ad affermare che:
Sarebbe necessario un aggiornamento del nostro modello di difesa, vale a dire un’analisi ad altissimo livello, che individui le esigenze e le funzioni che il nostro sistema di difesa dovrà affrontare nei prossimi 15-20 anni, partendo dai mutamenti avvenuti nello scenario geopolitico e di lì definisca dotazioni organiche, risorse e capacita` necessarie per svolgere tali funzioni. E` un compito che le principali democrazie europee, la Francia, l’Inghilterra e la Germania, oltre agli stessi Stati Uniti, hanno già provveduto a fare e sul quale siamo in grave ritardo.
Perfettamente a tema il breve paper (allegato qui di seguito) che un gentilissimo lettore ha segnalato qualche giorno fa, nel quale, tra le altre cose, l’autore Gary Schmitt scrive che “any analysis of Italian grand strategy faces one overriding difficulty: there is no systematic production by the government of national-level strategy papers. To the extent that strategic documents have been issued, more often than not, they have been at the initiative of individual ministers rather than an established policy-planning process.”
Detto in altre parole: sembra proprio che qui da noi la strategia non sia proprio di casa.