Grazie ad autorevole segnalazione vi informo che è disponibile la trascrizione dell’audizione del nostro Ministro della Difesa del giorno 15.
Risulta evidente, leggendo il testo, il grave sbilanciamento dell’attuale modello di difesa (il 70% delle risorse destinato al personale, il 12% all’operatività, il 18% agli investimenti) nonché l’assoluta necessità di adeguarlo al nuovo contesto strategico rendendolo sostenibile ed efficiente, più in linea con il “benchmark” europeo (50% personale, 25% operatività, 25% investimenti).
Un aggiustamento che, nei programmi dell’attuale Ministro, richiederebbe una decina d’anni ed una conseguente “stabilità programmatica“.
I dati più recenti sono stati emessi al 12 gennaio 2012 dall’EDA (European Defense Agency), un ente terzo, europeo e indipendente. Sulle strutture di bilancio dei 27 Paesi dell’Unione, l’EDA dice che la media europea nel 2010 (anno cui viene fatto riferimento) del peso dei bilanci europei rispetto al PIL era dell’1,61 per cento. Il bilancio della funzione Difesa (cioè dei soldi che vanno alle Forze armate) per l’Italia, relativamente allo stesso dato, era esattamente dello 0,9 per cento. (…)
L’EDA riporta anche che la media europea della spesa del personale, rispetto al totale del bilancio della Difesa, è del 51 per cento; per l’Italia siamo arrivati al 70 per cento. La media europea delle spese d’investimento per militare è di 26.458 euro; per l’Italia, invece, è di 16.424 euro. (…) queste cifre ci dicono che il nostro strumento militare è ipertrofico dal punto di vista del dimensionamento e ipofinanziato dal punto di vista delle capacità operative. (…)
Qualsiasi struttura organizzata, in queste condizioni, se continuasse lungo questo trend, non potrebbe essere che destinata a consumare risorse senza produrre output, cioè le capacità operative. E l’output delle Forze armate, la loro ragion d’essere, è la loro operatività. Poiché nel contesto attuale, che ho descritto prima, non siamo in condizioni di ricapitalizzare lo strumento, e poiché non credo, né ho sentito, né è possibile pensare che vi siano altre risorse destinate alla funzione Difesa, l’unica soluzione per salvaguardare l’efficienza, l’operatività e le capacità operative è riportare in equilibrio lo strumento, in coerenza con le risorse disponibili, ridurre cioè le sue dimensioni strutturali, orientando lo strumento verso una condizione di sostenibilità e di efficacia operativa.
Audizione 15 Febbraio 2012 Ministro Difesa Di Paola – Revisione dello strumento militare
Qui lo stenografico della seconda parte dell’audizione.