Ieri sera, uscendo dalla Casa Bianca, sono riuscito a sfilare dal tavolo di Tom la bozza del nuovo ordine esecutivo sulla sicurezza delle infrastrutture critiche. L’ho fotocopiato e così lo sottopongo al vostro autorevole giudizio. Sperando che Barack non si offenda con me.
Caro Vate – o dovrei dire “Signor Generale” – il documento è interessante assai però…
“…develop and implement an information exchange framework…”
Mi verrebbe da dire, in dialetto trentino (parlato stretto): “n’atra vota“?
Possibile che si debba sempre descrivere – e con le stesse parole – la mera aspettativa piuttosto che “l’obiettivo atteso”? E possibile che non si capisca che è necessario cambiare modo di approcciare (e di implementare e di “developare”… :P ) a questo benedetto framework per l’information exange?
Che poi sarebbe anche lui (l’information exange) da analizzare, formalizzare, rifondare, developare… 😛
Caro Gio’… 😀 😉
Tornando seri posso dirti che chi mi ha segnalato il documento ha tenuto ad evidenziare una certa… vacuità.
Chi me l’ha segnalato fa parte di questa amministrazione. Per cui fai un po’ tu… 😉
beh allora niente… “alla via, alla via così”
Gio’, posso permettermi?
Sbaglieresti se valutassi documenti governativi (come questo) solo alla luce della disciplina in oggetto.
Mi spiego meglio. Per valutarli correttamente devi sempre tenere a mente che si tratta di percorsi di “policy”. Di burocrazia con annessi e connessi, per dirlo anche in altri termini 😉
No, no… non mi permetto di giudicare, ci mancherebbe. Tant’è che – questo come altri – non li ho nemmeno letti per intero (non per mie manie di grandezza ovviamente, ma per semplice, banale e stupida carenza cronica di voglia…).
Ad ogni modo, pur volendo giudicare, non sarei per nulla capace, vista la mia notissima idiosincrasia con le questioni strateGGGGGiche.
Quello che giudico sono semplicemente le prassi di approccio ad un dominio (quello che dovrebbe essere il mio dominio di expertise comunque i domini rispetto ai quali sono, diciamo così, “bordeline”… 😛 ) che – all’interno del dominio specifico, appunto – sono considerate del tutto inadeguate. Pertanto se l’approccio ad una questione è inadeguato nel suo dominio, ci sono buone probabilità che lo sia anche negli altri ove è implementato (nel caso specifico il dominio delle questioni strategiche).
In altre parole non è detto che, solo perché l’implementazione di una questione è nel magnifico, grande, inarrivabile eppure irrinunciabile dominio strategico, la questione medesima debba essere trattata rinunciando – senza nemmeno mettere in discussione i perché – alle giuste e corrette formalizzazioni del SUO dominio.
Se costruisco un muro, un edificio o un satellite “strategico” non posso rinunciare a farlo con le teorie, i metodi e le prassi della buona edilizia, della buona ingegneria e della buona fisica.
Tutto qui 😉
Caro Gio’, non discutevo il tuo “assunto” di base. Mi limitavo ad introdurre un’altra prospettiva analitica 😉
Ma lo sai bene, caro Vate, quanto io sia “miope” in termini di analisi… E lo sono anche in termini di “visione”, per non parlare del “visus”… dove ho il tracollo totale 😀
Sulle – ehmmm… – “vedute” invece mi difendo ancora bene… 😛
Mi permetto un personalissimo commento alla “diffusione non autorizzata” di questo documento.
Anzitutto l’Executive Order – che comunque è una bozza – pare essere autentico e coerente con gli obiettivi che un documento simile si dovrebbe porre.
E’ inoltre etichettato HSPD, ovvero Homeland Security Presidential Directive.
Personalmente, però, penso che la “diffusione non autorizzata” di questo documento sia stata autorizzata proprio dal Presidente degli Stati Uniti.
Obama, infatti, si trova a 50 giorni dall’Election Day ed è impensabile che possa firmare un Executive Order che di fatto bypassa completamente il potere del Congresso.
Un’azione del genere, infatti, sarebbe una “manna dal cielo” per i suoi avversari politici, che coglierebbero al volo l’occasione per usare questa mossa come “arma” durante le ultime battute della campagna elettorale.
Ovviamente, anche l’ostruzionismo che ha più volte subito la normativa “Cybersecurity Act 2012” durante l’approvazione al Congresso – che tra i suoi obiettivi ha anche quello di regolare il livello di sicurezza richiesto alle società qualificate come infrastrutture critiche (lo stesso di questo Executive Order) – dev’essere inquadrato in questo ragionamento di competizione elettorale. Ovviamente a parti inverse.
A mio avviso, pertanto, l’ipotizzato leaking del documento è un “falso d’autore” e mira esclusivamente a misurare la reazione degli avversari politici di Obama e del settore industriale che verrebbe ad essere gravato dalla decisione governativa.
Ovviamente, qualora questa reazione dovesse essere blanda o dovesse essere valutata come gestibile, ovvero i benefici politici della formalizzazione dell’Executive Order dovessero essere valutati come maggiori rispetto ai rischi associati alla reazione dello staff di Romney, Obama potrebbe comunque decidere di assumersi questo “rischio” e di firmare il documento prima delle elezioni.
Jack carissimo, sul fatto che un documento del genere non venga reso pubblico se non per esplicita volontà dell’amministrazione proprio non ci piove.
Che si tratti di un leak creato ad arte, quindi, non c’è dubbio.
Eh, vabbè… ve lo volevo dire…! 😀