10 Responses

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    Giovanni Nacci at |

    Caro Vate – o dovrei dire “Signor Generale” – il documento è interessante assai però… 

    …develop and implement an information exchange framework…

    Mi verrebbe da dire, in dialetto trentino (parlato stretto): “n’atra vota“?

    Possibile che si debba sempre descrivere – e con le stesse parole – la mera aspettativa piuttosto che “l’obiettivo atteso”? E possibile che non si capisca che è necessario cambiare modo di approcciare (e di  implementare e di “developare”… :P ) a questo benedetto framework per l’information exange?

    Che poi sarebbe anche lui (l’information exange) da analizzare, formalizzare, rifondare, developare… 😛
     

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    jackallo at |

    Mi permetto un personalissimo commento alla “diffusione non autorizzata” di questo documento.
     
    Anzitutto l’Executive Order – che comunque è una bozza – pare essere autentico e coerente con gli obiettivi che un documento simile si dovrebbe porre.
    E’ inoltre etichettato HSPD, ovvero Homeland Security Presidential Directive.
     
    Personalmente, però, penso che la “diffusione non autorizzata” di questo documento sia stata autorizzata proprio dal Presidente degli Stati Uniti.

    Obama, infatti, si trova a 50 giorni dall’Election Day ed è impensabile che possa firmare un Executive Order che di fatto bypassa completamente il potere del Congresso.
    Un’azione del genere, infatti, sarebbe una “manna dal cielo” per i suoi avversari politici, che coglierebbero al volo l’occasione per usare questa mossa come “arma” durante le ultime battute della campagna elettorale.

    Ovviamente, anche l’ostruzionismo che ha più volte subito la normativa “Cybersecurity Act 2012” durante l’approvazione al Congresso – che tra i suoi obiettivi ha anche quello di regolare il livello di sicurezza richiesto alle società qualificate come infrastrutture critiche (lo stesso di questo Executive Order) – dev’essere inquadrato in questo ragionamento di competizione elettorale. Ovviamente a parti inverse.

    A mio avviso, pertanto, l’ipotizzato leaking del documento è un “falso d’autore” e mira esclusivamente a misurare la reazione degli avversari politici di Obama e del settore industriale che verrebbe ad essere gravato dalla decisione governativa.
    Ovviamente, qualora questa reazione dovesse essere blanda o dovesse essere valutata come gestibile, ovvero i benefici politici della formalizzazione dell’Executive Order dovessero essere valutati come maggiori rispetto ai rischi associati alla reazione dello staff di Romney, Obama potrebbe comunque decidere di assumersi questo “rischio” e di firmare il documento prima delle elezioni.

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