Riporto un articolo pubblicato qualche ora fa dal Velino nel quale, tra le altre cose, si sottolinea il potenziamento dell’analisi del DIS:
Servizi Segreti: Massolo riconsegna il DIS al suo ruolo
Roma – Dal maggio scorso, da quando cioè è stato nominato direttore del Dipartimento Informazioni e Sicurezza, l’ambasciatore Giampiero Massolo ha posto in cima alla lista delle sue priorità, tre obiettivi: il primo rendere il proprio Dipartimento “sovraordinato” ( e, cioè, in grado di “dare ordini”) rispetto alle due Agenzie che hanno sostituito Sismi e Sisde, AISE e AISI, per evitare di ripetere la trentennale esperienza del Cesis, un organismo deputato al “coordinamento” delle attività dell’intelligence che poi in realtà si rivelò un doppione dispendioso.
Per raggiungere il risultato, Massolo, ha iniziato fin dal suo insediamento a programmare e a realizzare l’accorpamento dei “ doppioni” e, cioè, di tutte le strutture burocratiche e amministrative che nelle due Agenzie d’intelligence e sicurezza, Aisi e Aise, svolgevano, sul piano operativo e organizzativo, le medesime funzioni.
Sono stati così accorpati, sotto il controllo del DIS, le funzioni addestrative (mantenere in piedi due Scuole di Addestramento, con sedi e personale differenziati, gridava vendetta agli occhi di Enrico Bondi e di Vittorio Grilli), gli uffici legali e la gestione dell’amministrazione e del personale.
In questa operazione, l’ambasciatore, forte del sostegno del governo, è riuscito ad ottenere il distacco dall’Aisi al Dis, di uno dei suoi migliori dirigenti, che da responsabile delle risorse umane e dell’ufficio legale dell’Aisi è passato al Dipartimento di largo Santa Susanna, per dirigere la nuova scuola di addestramento dei Servizi.
Il secondo obiettivo dell’ambasciatore è stato quello di tentare di diventare se non l’unico interlocutore almeno quello privilegiato del governo (come in effetti la legge di riforma dei servizi prevede), in materia di sicurezza nazionale: per ottenere questo risultato occorre essere in grado, per il Dis, di “parlare da solo” al presidente del Consiglio sulle materie della security, evitando la fastidiosa polifonia che, in passato, vide Sismi e Sisde esprimere valutazioni divergenti se non opposte in merito alla valutazione degli stessi problemi.
Il primo passo è stato quindi quello della riorganizzazione dei dipartimenti analisi di Aisi ed Aise: ambedue ridotti con i migliori elementi passati al Dis. Il dipartimento analisi dell’Aisi d’altro canto è stato notevolmente ridimensionato dalla sentenza della Cassazione sui fatti del G8 di Genova, che ha visto anche la condanna del suo direttore, Giovanni Luperi, a quattro anni di prigione e all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.
Per questo il generale Paolo Poletti, vice direttore dell’Aisi, ha proposto la trasformazione del dipartimento analisi in un ”Area” nella quale riportare i collegamenti internazionali dell’Agenzia, le attività di analisi e gli “aggiornamenti di situazione”.
Le iniziative di Massolo, comunque, hanno anche l’obiettivo di dare un ruolo più incisivo al ministero degli Esteri nelle attività di intelligence. Per far ciò si è dato vita a incontri, bilaterali e multilaterali, dei nostri Servizi con omologhi organismi, alleati o amici, stranieri. Incontri a cui saranno presenti rappresentanti del nostro Ministero degli Esteri. Un test della nuova “linea” dell’ambasciatore Massolo ci sarà nei prossimi giorni a Londra: una corposa delegazione italiana, formata da funzionari dell’Aisi, dell’Aise, del DIS e del Ministero degli Esteri, partirà per la capitale inglese, per incontrare colleghi inglesi e discutere “argomenti di comune interesse”. Ma il problema è come reagiranno gli inglesi, gelosissimi e poco propensi a far sapere cosa fanno alle altre amministrazioni del Regno Unito.