Il 22 maggio il Senato della Repubblica discuterà due mozioni sulla sicurezza cibernetica: la 405 presentata (come primo firmatario) dal senatore Ramponi e la 491 presentata (come primo firmatario) dal senatore Casson.
In particolare, la 405 impegna il Governo:
ad individuare, nell’ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri, una struttura centrale di coordinamento e controllo dell’organizzazione di protezione nazionale nei confronti della minaccia cibernetica; ad essa, sulla base delle determinazioni relative alla minaccia, individuate dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), spetta il compito di predisporre una pianificazione concettuale ed organizzativa unitaria, con la conseguente adozione di misure nonché l’emanazione di apposite disposizioni coordinate ed integrate. A tale organismo compete altresì l’effettuazione dei controlli necessari ad assicurare la concreta attuazione, da parte di tutti gli organismi pubblici e privati interessati, delle misure e delle disposizioni in materia di protezione nazionale nei confronti della minaccia cibernetica;
a definire successivamente, anche sulla base delle indicazioni che emergeranno da appositi approfonditi studi, una proposta organizzativa, da realizzare mediante l’adozione di un apposito provvedimento o mediante la presentazione di interventi normativi, idonea a creare uno strumento nazionale in grado di affrontare la futura minaccia cibernetica e di rispondere al massimo livello di difesa, in un contesto interministeriale e internazionale;
ad affidare al Ministero della difesa la protezione delle strutture e delle reti di comunicazione della Difesa, in armonia con le direttive impartite dalla struttura di coordinamento e di controllo della Presidenza del Consiglio dei ministri, riconoscendogli la capacità di prevenire e di contrastare le aggressioni cibernetiche, sviluppate nei riguardi delle sue strutture informatizzate, nonché di mettere in atto appositi sistemi di difesa preventiva dalla minaccia, con strumenti, procedure e prescrizioni propri e/o multinazionali (della Nato e dell’Unione europea), tenendo costantemente e preventivamente informata la Presidenza del Consiglio dei ministri in merito alle iniziative da intraprendere ed ai provvedimenti da attuare.
La discussione sulle due mozioni era iniziata a novembre e rinviata. Consiglio la lettura dello stenografico.