Assunzioni di nuove professionalità, il RIS nel Sistema, rafforzamento dei poteri di coordinamento del DIS, rafforzamento dei poteri di controllo del Copasir, versamento degli archivi.
Scavalco il padrone di casa nel linkare i lanci di agenzia sul seminario che si è svolto ieri a Roma:
(ASCA) – Roma, 17 apr – La riforma dei nostri servizi di sicurezza e’ stata una buona riforma che necessita, pero’, di alcuni passi per meglio applicarla e renderla operativa, mentre venno bene i due servizi di intelligence, esterno ed interno, purche’ vengano sempre piu’ coordinati e resi flessibili. Questo il punto di vista del presidente del Copasir Massimo D’Alema che ha illustrato la sua posizione nel corso di un convegno organizzato oggi a Roma dalla Fondazione Icsa.
D’Alema, ricordando che la riforma e’ stata ”condivisa e gestita in un clima di condivisione e di grande consenso da parte delle forze politiche” ha poi posto alcuni temi sul tappeto e alcuni ”aspetti problematici” che ancora permangono. Innanzitutto ha chiesto alla politica di non porsi di fronte ai delicati temi della sicurezza ”in modo burocratico e avendo l’accortezza di individuarne le priorita”’. Il presidente del Copasir ha poi posto l’accento sul problema della ”professionalita’ e dello svecchiamento” degli 007 notando come il ”reclutamento delle forze nuove e professionalmente preparate procede con lentezza sia per problemi economici sia perche’ il sistema dei concorsi, non certo semplici in questi delicati settori”.
Il presidente del Copasir si e’, quindi, detto d’accordo con la permanenza dei due servizi (Aise e Aisi) ”dal punto di vista operativo purche’ vi sia coordinamento e flessibilita’ che oggi non ha funzionato in maniera perfetta”.
Infine, per quanto riguarda il servizio di sicurezza militare, D’Alema ha detto di ”prendere atto” che esistono assetti che possono essere gestiti solo da militari (come per i controlli aerei o navali) ma che, proprio per questo, occorre potenziare il controllo parlamentare ”oggi, di fatto, non previsto”.
(ASCA) – Roma, 17 apr – Piu’ coinvolgimento da parte del Parlamento, attraverso lo strumento del Copasir, nel Segreto di Stato. Questa la proposta venuta questo pomeriggio dal presidente dell’organismo parlamentare di controllo Massimo D’Alema nel corso di un convegno a Roma organizzato dalla Fondazione Icsa dal titolo ”Riforma dell’Intelligence: facciamo il punto”, al quale hanno partecipato anche di direttore del Dis, Gianni De Gennaro e l’ex sottosegretario con delega ai servizi nel governo Berlusconi, Gianni Letta.
D’Alema ha ricordato che se la Consulta ha ribadito che il porre il segreto di Stato e’ esclusiva competenza del Presidente del Consiglio e’ auspicabile, ha aggiunto, ”un effettivo controllo da parte del Parlamento. Oggi – ha poi spiegato – non e’ cosi’ e vi e’ solo un controllo formale e questo e’ rischioso. Forse – e’ stata la sua proposta – potrebbe essere opportuno che sul perche’ si ponga il segreto vengano messi a conoscenza almeno il presidente e il vice-presidente del Copasir”.
Aggiornamento (09.02.2013): qui le trascrizioni degli interventi al seminario.