Il National Intelligence Council (NIC), la struttura analitico-estimativa di punta della Comunità d’Intelligence statunitense, nel febbraio scorso ha portato a termine uno studio sulla sicurezza degli approvvigionamenti idrici internazionali. Una versione “non classificata” del report – il cui titolo è “Global Water Security” – è stata diffusa un paio di giorni fa.
Lo studio, tecnicamente un Intelligence Community Assessment (ICA 2012-08), fa parte di un National Intelligence Estimate richiesto dal Dipartimento di Stato per valutare l’impatto dei problemi connessi con l’acqua sulla sicurezza nazionale statunitense.
Il draft del documento è stato predisposto dalla Defense Intelligence Agency sotto la supervisione di Casimir Yost, direttore dello Strategic Futures Group del NIC e già responsabile dell’Institute for the Study of Diplomacy della Georgetown University. Lo Strategic Futures Group è l’erede della Long Range Analysis Unit costituita dopo la riforma dell’Intelligence americana per potenziare le capacità previsionali ed analitiche (tramite “in-depth studies“) del National Intelligence Council.
Lo studio ha un orizzonte temporale di 30 anni pur sviluppando conclusioni anche su periodi più brevi (10/20 anni). Gli esperti dell’Intelligence americana hanno esaminato alcune aree ritenute strategiche per gli interessi statunitensi (Nord Africa, Medio-Oriente, Asia meridionale) servendosi di dati scientifici in fonte aperta – ad esempio quelli dell’Intergovernmental Panel on Climate Change delle Nazioni Unite – e valutando l’impatto di lungo termine di tre key drivers: popolazione, cambiamenti climatici e sviluppo economico.
Il risultato è l’interessante documento che potete leggere qui sotto dal quale risulta, ad esempio, che nei prossimi 10 anni i problemi connessi con l’acqua potrebbero provocare instabilità e tensioni all’interno di Stati strategici per la sicurezza nazionale americana (regioni del Nilo, del Tigri e dell”Eufrate, del Giordano, dell’Indo, dell’Amu Darya, del Brahmaputra e del Mekong). Entro il 2040 la scarsezza di acqua dolce dovuta alla crescita della popolazione, all’urbanizzazione, all’inefficiente uso per scopi agricoli (il 70% dell’acqua dolce) potrebbe impattare negativamente sulle performance economiche di importanti partner commerciali statunitensi, con evidenti conseguenze sulla tenuta sociale dei Paesi interessati.
Nel complesso, uno studio utile anche per le analisi riguardanti la sicurezza dell’Italia nonché un modello di assessment nel quale scienza e sicurezza nazionale si incontrano grazie ad uffici analitici di grande capacità.