Il Washington Post pubblica un articolo sulle strategie del Dipartimento della Difesa statunitense nei confronti delle c.d. cyberweapons. Argomento molto caldo, in questi mesi, anche per evidenti ragioni economiche.
L’articolo conferma che il Pentagono sta riversando crescenti risorse nella ricerca e nello sviluppo (R&D) di “strumenti cyber” di natura offensiva, capaci di attaccare i sistemi informatici – anche off-line – del nemico.
Attenzione perchè ciò potrebbe indicare, in un certo senso, un cambio di approccio. Da una posture nettamente difensiva ad una più offensiva.