Dal Corriere.it:
"In un messaggio pubblicato sul sito Internet del gruppo di opposizione«17 febbraio», si legge che rivolgendosi «all'Unione Europea, e in particolare all'Italia, la gente di Nalut ribadisce di far parte di un popolo libico libero e, dopo il vostro silenzio riguardo le stragi compiute da Gheddafi, ha deciso che interromperà dalla fonte l'afflusso di gas libico verso i vostri paesi, chiudendo il giacimento di al-Wafa che attraverso la nostra zona porta il gas verso l'Italia e il nord Europa, passando per il Mediterraneo». I manifestanti di Nalut sostengono di aver preso questa decisione «perché voi non avete fermato lo spargimento di sangue della nostra gente e del nostro caro paese avvenuto in tutte le città libiche. Per noi il sangue libico è più prezioso del petrolio o del gas». Il messaggio è firmato «la gente delle zone occidentali dalla regione di Nalut». Intanto, l'Adnkronos, conferma che le forniture di gas dalla Libia all'Italia si starebbero avviando verso una progressiva interruzione."
Da SkyTg24.it:
"Il quotidiano specializzato Staffetta Quotidiana scrive che i flussi sul gasdotto Greenstream sono in rallentamento da ieri sera e la situazione "è in peggioramento".
(…) Nel 2010 la Libia ha fornito all'Italia 9,4 miliardi di metri cubi di gas, pari a circa l'11 per cento dei consumi nazionali. Sul fronte della sicurezza energetica, scrive la Staffetta Quotidiana, un eventuale stop totale del Greenstream potrebbe non rappresentare un pericolo grave per il sistema italiano, perché esiste al momento margine per aumentare le importazioni dalla Russia."