… nell'analisi di Arduino Paniccia.
«È un accordo storico. Cambia le prospettive strategiche dell`Europa, seppellisce l`asse franco-tedesco, almeno quello militare, e rilancia quello anglofrancese. Sarà un terremoto anche dal punto di vista politico ed economico e pone l`Italia davanti a scelte urgenti. Per- ché se l`Europa atlantica ha trovato la sua dimensione, ora si apre un vuoto nell`Europa centro-orientale. E solo una nostra alleanza con i tedeschi può riempirlo». Arduino Paniccia, docente di Strategia ed economia internazionale all`Università di Trieste, non teme di enfatizzare la nuova Intesa cordiale sbocciata ieri a Londra.
Londra e Parigi sono andati quindi molto più in là rispetto agli accordi di SaintMalo dei 1998?
«Siamo in un`altra dimensione. Credo che l`accordo nasca sotto la pressione da una parte degli attentati dell`11 settembre, con la nuova stagione delle guerre assimetriche, e dall`altra dalla crisi economica scoppiata nel 2008. Di fronte ai tagli che per forza di cosa andavano a colpire soprattutto marina e aviazione, le due potenze hanno deciso di unire le forze. Così mantengono intatta la loro capacità di proiezione, da corpo spedizionario.»
In caso di una nuova guerra delle Falkland?
«Non a caso l`accordo salva il progetto per il grande aereo di trasporto europeo Airbus 400M, che darà corpo a questa ambizione di proiettare la propria potenza a migliaia di chilo- metri di distanza. Come fecero gli inglesi nell`82 alle Falkland. E allo stesso tempo non sottrae risorse agli eserciti, costretti dal terrorismo a confrontarsi con la dispendiosa necessità di controllare i territori. Afghanistan docet».
C`è poi l`aspetto nucleare, si va verso l`atomica europea?
«E un altro adattamento al nuovo quadro strategico. Sarà molto difficile assistere a una nuova guerra convenzionale, come in Corea per intenderci. Ci saranno o guerre assimetriche, contro terroristi, insorti, guerriglieri, `o ahimè, conflitti atomici, anche se probabilmente di dimensioni limitate. Parigi e Londra uniscono le forze anche in questo e, in prospettiva, potremmo arrivare a deterrente nucleare comune all`Europa. Anzi credo che lo spostamento dall`asse francotedesco a quello anglo-francese faciliterà le cose».
Perché?
«Per il ruolo degli Stati Uniti. L`America di Obama è sempre più distante dal Vecchio Continente, questo è chiaro. Ma per accettare una forza autonoma europea aveva bisogna di una "fideiussione", affidata alla Gran Bretagna. Se c`è la garanzia di Londra, si può fare. Il problema è che non si può ridimensionare troppo la Germania».
E allora?
«Come nasce il coté atlantico deve nascere il coté centroorientale, proiettato fino la Turchia e verso la Russia. Germania e Italia sono complementari. Ma i leader devono parlarsi, guardare lontano. Sarkozy e Merkel non hanno mai legato. Ora Berlino ha bisogno di un partner per stabilire una specie di quadrunvirato alla testa di un`Europa che in qualche modo arriverà a un suo esercito comune, e a un suo deterrente atomico».