Dal Corriere.it:
Allerta elevato al secondo livello, quello che consente l’intervento dei corpi speciali dell’esercito, appena sotto il massimo che scatta quando c’è un attacco in corso. Allarme per Roma, dove saranno inviati 700 militari in anticipo sul contingente già previsto per il Giubileo. Controlli rafforzati sia all’interno, sia alle frontiere, soprattutto con la Francia, perché «l’Italia non è al sicuro». Monitoraggio delle carceri «per ridurre il rischio proselitismo». Il giorno dopo la strage di Parigi, con le bandiere a mezz’asta al Quirinale e a Palazzo Chigi, sono queste le misure anti-terrorismo adottate dal ministro dell’Interno Angelino Alfano.
«Noi abbiamo sempre considerato la specialità del rischio Roma derivante dalla presenza del Papa, benché spesso si sia parlato di minacce puramente simboliche», spiega il titolare del Viminale al termine del comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza, presieduto sabato mattina dal premier Matteo Renzi. Ma nei confronti di Francesco la protezione era scattata ben prima della strage di Parigi, poiché «le minacce del Califfo e della sua organizzazione terroristica e criminale prescindono dal Giubileo ed erano già arrivate». Adesso però il pericolo è più grave e per questo «da qui al 20 novembre il prefetto Franco Gabrielli con le forze dell’ordine farà un’ulteriore valutazione».
«Oggi è un giorno di dolore – sottolinea poi Alfano – ma le lacrime non bastano. Nessun Paese è al sicuro: i nostri sforzi sono stati fin qui premiati», ma il rischio resta e non può essere azzerato: l’obiettivo è ridurlo, «far sì che si possa scongiurare un evento drammatico». Perciò in tutta Italia i controlli sono aumentati fin dalla notte scorsa, mentre ai prefetti è stato chiesto di convocare subito i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza. «In pochissime ore – avverte il ministro – vogliamo un report sui singoli territori per sapere cosa è cambiato prima e dopo gli attentati». […]