Secondo una nuova analisi dei dati disponibili, realizzata dall’International Centre for the Study of Radicalization and Political Violence del King’s College di Londra assieme alla Munich Security Conference, nel corso dei tre anni di conflitto siro-iraqeno il numero di combattenti stranieri affluiti nell’area ammonterebbe a circa 20.730. Un numero significativo, questo, perchè rappresenterebbe una svolta storica. Fino ad ora, nella storia dei conflitti arabi il numero più elevato di combattenti stranieri si è avuto in occasione del conflitto in Afghanistan. Secondo i dati raccolti nel bellissimo (ed unico) studio di Thomas Hegghammer circa 20.000 foreign fighters sarebbero affluiti nel paese centro-asiatico tra il 1980 ed il 1992. Sulla base delle stime dell’ICSR il conflitto siro-iraqeno avrebbe appena scalzato quello afghano in quanto ad “attrattività” di combattenti stranieri, 20.730 per l’appunto.
Tra l’altro è importante far notare come nel primo caso i 20.000 foreign fighters si siano recati in Afghanistan in un arco temporale di ben 12 anni, mentre nel caso del conflitto siro-iraqeno si parli di oltre ventimila volontari in soli tre anni. Un dato oggettivamente preoccupante.
Come già evidenziato in precedenza su questo blog la maggior parte di tali combattenti stranieri proviene da paesi del Medio-Oriente, circa 11.000. Circa 3.000, invece, provengono dai paesi dell’ex Unione Sovietica. 4.000, infine, da paesi europei. Un numero, quest’ultimo, in forte aumento rispetto alle stime di appena qualche mese addietro.
In termini assoluti è la Francia che “produce” più combattenti verso il conflitto siro-iraqeno, circa 1.200. Seguita dalla Germania e del Regno Unito, circa 5/600 l’uno. In termini relativi, invece, il paese con il numero più elevato di combattenti stranieri in rapporto alla popolazione è il Belgio (440 foreign fighters) seguito da Danimarca (27) e Svezia (19).
Infine, sempre secondo le stime dell’ICSR di Londra, circa il 10/30% dei combattenti stranieri affluiti in questi anni in Siria ed Iraq è rientrata a casa o è in transito.