Vi presento uno studio della Brookings Institutions di qualche settimana fa che sembra essere arrivato a fagiuolo in queste giornate di “quasi Guerra Fredda”.
Gli autori individuano undici caratteristiche dell’attuale sistema internazionale e le esplorano giungendo alla conclusione che esso è dinamico, fluido, che le crisi sono dietro l’angolo e che il ruolo degli Stati Uniti (ma anche degli altri principali attori internazionali) come fattore di ordine sarà quanto mai importante. In definitiva, scrivono Bruce Jones e Thomas Wright:
[…] Much has been made of the centenary of World War I. It is largely meaningless. The one hundredth anniversary of something makes it no more relevant than any other marker of time. Yet, it is worth reflecting on at least one thing – the way in wich an order that seems to work reasonably well can be suddenly brought to an end. The contemporary order is working reasonably well, and there are as many sources of optimism as concern. It is up to all of the states that benefit from it to ensure that it does not come to an end.
Diciamocelo: non si tratta di conclusioni particolarmente… innovative. La parte succosa del documento, infatti, è costituita dall’analisi, breve, degli elementi che caratterizzano l’ordine internazionale di questo inizio di secolo. Buona lettura.