Dal Corriere.it (gentilmente segnalato da un illustre lettore):
Telecom, allarme del Copasir: «Sicurezza nazionale in pericolo»
Il comitato di controllo sui servizi segreti: «Attraverso la Rete passano anche le comunicazioni più riservate»La cessione del controllo di Telecom agli spagnoli di Telefonica «pone seri problemi di sicurezza nazionale, visto che la rete Telecom è la struttura più delicata del Paese, attraverso cui passano tutte le comunicazioni dei cittadini italiani ed anche quelle più riservate». A lanciare l’allarme all’agenzia Ansa è il presidente del Copasir Giacomo Stucchi. Allarme compreso dal premier Letta, in visita negli Stati Uniti: «Ci sono poi gli asset strategici, come la rete, che non vogliamo perdere», ha detto Enrico Letta, parlando a Bloomberg Tv. Della loro importanza, «siamo molto consapevoli e vogliamo seguirne lo sviluppo, perché non vogliamo perdere questi aspetti strategici dell’operazione», ha concluso.
La rete– Dunque l’allarme del Copasir è sulla rete Telecom che deve far capo allo Stato: «Questo deve accadere e controlleremo che ciò accada. Se l’indirizzo del Governo è questo, sarà condiviso dal Comitato e faremo di tutto perché ciò avvenga veramente», afferma Stucchi, senatore della Lega Nord. Il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica ha aggiunto che «è necessario appurare quel che sta accadendo ed è opportuno che Giampiero Massolo (direttore del dipartimento delle informazioni per la sicurezza, ndr) venga a riferire al Copasir sui dettagli dell’operazione» che ha portato la spagnola Telefonica al controllo di Telecom «e sulle problematiche che possono discenderne in termini di sicurezza».La Golden Share – Intanto il viceministro dello Sviluppo Economico, Antonio Catricalà, a margine di un’audizione in commissione al Senato su Telecom Italia risponde ai cronisti sulla possibilità di utilizzo della Golden share: «Per la verità da diversi giorni stiamo lavorando a questo regolamento e a quello sulle strutture strategiche di carattere difensivo e di sicurezza. Non siamo giunti a una definitiva conclusione. Le decisioni spettano al presidente Letta, aspettiamo che rientri dagli Usa». Poi ha aggiunto: «Sul piano tecnico abbiamo lavorato tanto, ma ormai è una decisione di carattere politico, di vertice». La cessione del controllo di Telecom agli spagnoli di Telefonica «pone seri problemi di sicurezza nazionale, visto che la rete Telecom è la struttura più delicata del Paese, attraverso cui passano tutte le comunicazioni dei cittadini italiani ed anche quelle più riservate». A lanciare l’allarme all’agenzia Ansa è il presidente del Copasir Giacomo Stucchi. Allarme compreso dal premier Letta, in visita negli Stati Uniti: «Ci sono poi gli asset strategici, come la rete, che non vogliamo perdere», ha detto Enrico Letta, parlando a Bloomberg Tv. Della loro importanza, «siamo molto consapevoli e vogliamo seguirne lo sviluppo, perché non vogliamo perdere questi aspetti strategici dell’operazione», ha concluso […]
Ora, non so perchè ma leggendo questa notizia mi è tornato alla mente il paper, letto e presentato pochi giorni, del Prefetto Soi. In particolare, richiamando il testo di Carlo Jean e Paolo Savona, il Prefetto scrive:
[…] In mancanza di direttive politiche idonee a collegare con coerenza le attività di intelligence alle politiche economiche e industriali, secondo i due autori è “inevitabile che, almeno ufficialmente, i Servizi si concentrino sugli aspetti difensivi, attribuendo minore priorità a quelli più dinamici. Questi ultimi sono resi invece indispensabili dalla porosità delle frontiere e dalla globalizzazione”. La conclusione è che “In tale contesto non si tratta per i Servizi di sostituirsi all’intelligence delle imprese, né a quella delle associazioni di categoria e territoriali, ma di integrarle e di sostenerle”, posto che nella visione di Jean e Savona “lo Stato rimane l’attore di gran lunga principale anche delle relazioni internazionali economiche. Le sue strutture – quindi anche quelle dell’intelligence – si devono però adeguare al mutamento del contesto, per l’appunto alla globalizzazione dell’economia e della comunicazione.”.
Dunque, se da un lato, come ha detto il Presidente Monti, dobbiamo “attrezzarci” per metterci alla pari degli altri Paesi e “adeguare l’azione dei Servizi ai nuovi scenari”, cioè far sì che siano in grado di difendere gli asset competitivi del sistema Paese e fornire al Governo conoscenze che ne supportino le decisioni in materia di politica economica, dall’altro è necessario un forte e costante esercizio dei poteri di indirizzo politico che spettano all’Esecutivo nei confronti degli Organismi informativi. […]
Ecco, io direi che forse avere una politica economica ed industriale aiuterebbe…