Ieri il Washington Post ha reso noto di avere ricevuto da Edward Snowden alcuni documenti riservati riguardanti il bilancio dell’Intelligence americana. Nel successivo post vedremo in dettaglio quali informazioni possiamo trarre da quanto pubblicato dal WaPo sull’Intelligence Community statunitense, in questo primo post, invece, un accenno a quanto emerso nel campo cyber.
In base ai documenti analizzati dal quotidiano di Washington i Servizi segreti americani sarebbero molto attivi nelle cyber-operations. In particolare, le Agenzie di intelligence, sia individualmente che congiuntamente, condurrebbero, con una certa aggressività e su scala internazionale, una vasta campagna di “Computer Network Exploitation”, penetrando reti informatiche di target stranieri, tre quarti dei quali in Iran, Corea del Nord, Cina e Russia.
Scopo di tali attività sarebbe quello di mappare i sistemi informatici, individuarne le vulnerabilità, bucarli, raccogliere informazioni, prenderne occultamente il controllo e creare backdoors per futuri accessi. Insomma, non solo una raccolta di informazioni ma anche un’attività di “scouting” utile qualora successivamente si volesse penetrare e/o attaccare tali sistemi.
In base a quanto riportato dal Washington Post uno dei programmi attivi sarebbe denominato “GENIE” ed avrebbe un budget di 652 milioni di dollari:
[…] Additionally, under an extensive effort code-named GENIE, U.S. computer specialists break into foreign networks so that they can be put under surreptitious U.S. control. Budget documents say the $652 million project has placed “covert implants,” sophisticated malware transmitted from far away, in computers, routers and firewalls on tens of thousands of machines every year, with plans to expand those numbers into the millions.
[…] By the end of this year, GENIE is projected to control at least 85,000 implants in strategically chosen machines around the world. That is quadruple the number — 21,252 — available in 2008, according to the U.S. intelligence budget.
The NSA appears to be planning a rapid expansion of those numbers, which were limited until recently by the need for human operators to take remote control of compromised machines. Even with a staff of 1,870 people, GENIE made full use of only 8,448 of the 68,975 machines with active implants in 2011.
For GENIE’s next phase, according to an authoritative reference document, the NSA has brought online an automated system, code-named TURBINE, that is capable of managing “potentially millions of implants” for intelligence gathering “and active attack.”