Milo Jones e Philippe Silberzahn, docenti di strategia aziendale e titolari di un interessante blog, hanno scritto un piccolo ma utile articolo per la rivista Forbes nel quale sottolineano i limiti dei c.d. “Big Data”.
Il messaggio è molto semplice: grandi volumi di dati non forniscono, automaticamente, conoscenza. Anzi, possono costituire addirittura un impedimento, creando distorsioni e false certezze.
Quasi dimenticavo, i due docenti hanno appena pubblicato un libro sulla sorpresa strategica ed i connessi fallimenti della Cia, tra il 1947 ed il 2001: “Constructing Cassandra: Reframing Intelligence Failure at the CIA, 1947-2001“.