Gennaio è sempre un mese interessante per i cultori dell'analisi previsionale e strategica perchè è proprio durante il primo mese dell'anno che vengono presentati due dei migliori rapporti esistenti. Il Global Risk Report del World Economic Forum ed il Top Risks Report della società Eurasia.
Il primo, presentato ogni anno in occasione dell'incontro di Davos, a metà gennaio, è diventato oramai lo stato dell'arte a livello globale in materia di analisi dei rischi globali. Il secondo, un breve documento sviluppato dalla società di Ian Bremmer, analizza, con una valutazione di priorità, i rischi geopolitici dell'anno a venire.
Ogni quattro anni, però, a questi due (già utilissimi) documenti se ne aggiunge un terzo. Uno studio che per molti (me in primis) è in assoluto il migliore. Si tratta del Global Trends del National Intelligence Council (qui una serie di post su tale studio). Un'analisi complessa, frutto generalmente di un paio d'anni di ricerca realizzata sia dalle strutture dell'Intelligence americana le quali coordinano anche un network di think tank ed esperti su scala internazionale. Uno studio sulle tendenze strategiche globali con un orizzonte temporale di 15/20 anni. Un documento che viene preparato dalla Comunità dei Servizi segreti statunitensi per il presidente neo-eletto ma di cui viene diffusa anche una versione – realmente notevole – declassificata.
Ebbene, il nuovo documento è pronto ed Il National Intelligence Council, il pensatoio strategico dell'Intelligence america che realizza il report, ha annunciato che il "Global Trends: Paradox of Progress" (questo il titolo del nuovo documento) sarà reso noto domani nell'ambito di un convegno presso il Knight Conference Center a Washington.