Da Repubblica.it:
Che Roma stia tornando a essere una capitale delle spie e’ un sospetto che circola da tempo nella comunita’ silenziosa dell’intelligence. Il ruolo di cerniera nel Mediterraneo; la presenza di ambasciate doppie o triple, tra diplomatici accreditati con l’Italia, con la Santa Sede e con l’istituzione Onu della Fao; una serie di uffici di rappresentanza di organismi europei e internazionali ne fanno uno dei territori perfetti per lo scambio di informazioni riservate. Adesso l’operazione scattata durante il weekend sembra confermare questo ritorno della Citta’ Eterna nella geopolitica dei servizi segreti. Con un blitz partito da Lisbona sono stati infatti catturati un agente portoghese accusato di avere ceduto dossier top secret a un emissario dell’intelligence di Mosca.
A sorprendere i media lusitani e’ il nome dell’arrestato: Frederico Carvalhao Gil, definito uno dei piu’ anziani funzionari dei servizi portoghesi Sis ed ex capo dell’antiterrorismo. Viene descritto come una figura da romanzo, con una laurea in filosofia, una cultura sterminata e la vicinanza ad ambienti massonici: “Un uomo con capacita’ intellettuali superiori”, come ha dichiarato un suo ex collega, ovviamente anonimo. L’indagine che lo ha fatto cadere in trappola e’ durata un anno, con il coinvolgimento discretissimo di Eurojust, il coordinamento europeo delle magistrature, e di Europol oltre ovviamente alle nostre autorita’.
Stando al comunicato ufficiale portoghese, la trappola si e’ chiusa nel corso del weekend e l’arresto e’ scattato lunedi, probabilmente mentre avveniva la consegna delle notizie. Il funzionario di Lisbona e’ accusato di spionaggio, violazione del segreto di Stato e corruzione: si ipotizza quindi che abbiaricevuto denaro in cambio di dossier top secret. Un’operazione vecchio stile, quasi da “intrigo internazionale” in una stagione in cui si credeva che l’intelligence fosse diventata soltanto una questione cibernetica, fatta solo di tecnologia a intercettazioni.