E' stata diffusa ieri l'analisi dell'Europol sugli attacchi terroristici dello Stato islamico (qui le dichiarazioni del direttore).
Lo studio evidenzia alcune importanti conclusioni. Innanzitutto – ed è fin troppo ovvio – lo Stato islamico ha una vera e propria strategia per compiere attacchi all'estero. In Europa ed in Francia, in particolare. Informazioni di intelligence, scrive l'Europol, indicano che l'IS ha sviluppato uno specifico settore operativo appositamente destinato ad azioni di questo genere. Inoltre, le cellule europee, sempre secondo l'analisi dell'Europol, sarebbero "locali" in quanto composte prevalentemente da soggetti che vivono stabilmente nel nostro continente.
Interessante, inoltre, il dato secondo il quale circa il 20% dei combattenti stranieri sarebbe afflitto da problemi mentali già precedentemente diagnosticati. Un 80%, invece, avrebbe avuto problemi con la giustizia.
L'Europol, inoltre, invita a non focalizzare l'attenzione solo sullo Stato Islamico poichè anche altri gruppi, Al Qaeda in primis, vorrebbero e potrebbero compiere attacchi contro l'Europa.
Changes in Modus Operandi of Islamic State Terrorist Attacks – Europol