Qualche giorno fa è stata pubblicata la decima edizione dell’annuale rapporto sui rischi globali del World Economic Forum (WEF). Realizzato anche quest’anno dal Center for Global Strategies del WEF sulla base di un’indagine, il Global Risks Perception Survey, realizzata su oltre 900 membri del World Economic Forum. Una rete globale, quella realizzata e gestita dalla società di Zurigo, che coinvolge industriali, economisti, leader politici, burocrati, ricercatori ed accademici che ogni anno in questo periodo si incontrano a Davos.
Nel corso degli anni il rapporto ha avuto un’evoluzione, sia nei contenuti che nel focus. Si è passati dalla sola identificazione dei rischi globali ad una più approfondita analisi delle loro interconnessioni e delle ricadute. Una lettura sempre piacevole ed interessante nonostante, ovviamente, la natura strategica dei temi toccati faccia sì che di anno in anno le variazioni siano minime. Nell’edizione di quest’anno, ad esempio, il World Economic Forum ha introdotto un’analisi delle tendenze e, rispetto agli anni precedenti, si è maggiormente concentrato sulle aree geopolitiche. Ma vediamo un po’ più in dettaglio quali sono i contenuti del report 2015 soffermandoci, in particolare, sulla prima e sulla seconda parte.
Innanzitutto andiamo alle definizioni di rischio e di tendenza. Il rischio viene definito come un evento incerto o una condizione che, qualora si verificasse, potrebbe causare un impatto negativo per diversi Paesi o aziende nei successivi 10 anni. La tendenza è definita come un processo di lungo termine, attualmente in corso, che potrebbe contribuire ad amplificare rischi globali e/o ad alterare le relazioni tra di loro. A differenza del rischio, scrivono nel report gli analisti del WEF, la tendenza è, quindi, un processo certo ed in atto che potrà poi svilupparsi producendo conseguenze positive o negative.
Sulla base di tali definizioni sono stati identificati rischi globali raggruppati in cinque categorie: rischi economici, rischi ambientali, rischi geopolitici, rischi sociali e rischi tecnologici. Tra luglio e settembre dello scorso anno è stato realizzato il sondaggio che ha coinvolto, come detto, circa 900 decisori. I risultati, quindi, sono una fotografia delle percezioni che del rischio hanno tali soggetti. Percezioni che ovviamente sono direttamente influenzate dagli eventi internazionali, come è evidente dai cinque principali rischi in termini di probabilità, tre dei quali appartengono alla categoria dei rischi geopolitici (si veda pag. 16). Per la prima volta nella storia del Global Risks Report.
Interessante anche la percezione dell’evoluzione dei rischi nei prossimi dieci anni. Quelli geopolitici ed economici appaiano ridimensionarsi in prospettiva. Laddove, invece, quelli sociali ed ambientali sono percepiti in aumento.
Come ho scritto poco più sopra, quest’anno il rapporto dedica una particolare attenzione all’analisi delle diverse aree geopolitiche mondiali. Uno step analitico indispensabile in un sistema internazionale che si sta lentamente regionalizzando. Utilissimo soprattutto per cogliere le diversità nell’impatto dei rischi da regione a regione.
Ancora più rilevante è, a mio avviso, l’analisi contenuta nel secondo capitolo. Anche secondo i decisori intervistati dal WEF la sempre più veloce intersezione tra geopolitica ed economia sta contribuendo ad alterare, rinforzare ed in alcuni casi anche creare interconnessioni tra i rischi globali. In altri termini: è oramai “ritornata” la competizione strategica la quale si gioca soprattutto in ambito economico (su scala globale) ma non disdegna il ricorso alle armi (in ambito regionale, soprattutto in Asia ed Africa). La sempre maggiore presenza degli Stati nell’economia contribuisce marcatamente ad incrementare questa tendenza. E’ proprio il caso di ripeterlo: è la geo-economia.
Il rischio maggiore è che la progressiva regionalizzazione, economica in primo luogo, e la concomitante competizione strategica erodano progressivamente le basi dell’architettura di governance globale e con essa invertano il processo di integrazione economica globale.
Qui di seguito, per chi volesse approfondire, i video dell’evento di presentazione del rapporto.