Puntualmente, come l’influenza, a fine anno la rivista statunitense Foreign Policy pubblica la sua classifica dei cento global thinkers. Un elenco di personalità che, secondo i responsabili della rivista, si sono distinte in alcuni settori. Quest’anno le categorie sono 10: decision-makers, innovatori, agitatori, sfidanti, naturals, sostenitori, cronisti, guaritori, magnati e artisti. Ovviamente la classifica non è tale in senso stretto ma serve comunque a far riflettere e l’inserimento di alcuni nomi è volutamente provocatorio.
Alcuni dati “macro” al volo: la maggior parte dei pensatori sono uomini (80 contro 51 donne), di età compresa tra i 30 ed i 59 anni (73%), il 32% è asiatico ma l’asse nord-atlantico continua a farla da padrone (Europa+Nord America=51%). Infine, secondo FP, la componente relativamente più consistente è quella degli artisti (19%), dei rappresentanti del governo e degli uomini di scienza (18% entrambi).
Piccola nota: da una lettura veloce sembra proprio che l’unico italiano presente, quest’anno, sia il nostro Presidente del Consiglio. Lo scorso anno l’unico italiano era Mario Draghi.
Errata corrige: come non detto. Oltre al Presidente del Consiglio Renzi risulta presente un’altra italiana, Elena Ferrante nella categoria “Chronicles”.