Per ora solo annunciata/minacciata ma la dinamica tra Nato e Russia inizia a prendere un china particolare… (qui e qui).
Dal Corriere.it:
Mentre la situazione militare si fa sempre più difficile per il governo ucraino, Mosca alza i toni contro l’Alleanza Atlantica.
Kiev sostiene che «una grande guerra» con la Russia è alle porte e potrebbe provocare «decine di migliaia» di morti. Dal canto sua Mosca ha accusato la Nato di «esasperare le tensioni», con il progetto di schierare truppe nell’est Europa, e ha assicurato che agirà di conseguenza. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale del Cremlino, Mikhail Popov, ha annunciato che Mosca rivedrà la propria strategia militare: «Il fatto che le infrastrutture militari dei membri Nato si stiano avvicinando ai nostri confini e che si stiano ampliando rappresenterà una delle minacce per la Federazione russa».
Intanto proseguono i contatti telefonici tra i leader mondiali e Vladimir Putin. Dopo Matteo Renzi e Manuel Barroso, tra gli altri, il leader del Cremlino ha avuto una lunga telefonata con Silvio Berlusconi. Un colloquio, visto anche il rapporto personale tra i due, volto a cercare ogni strada per allentare la tensione.
Maè stata Federica Mogherini, neo-ministro degli Esteri al Parlamento europeo, a ricordare davanti alla Commissione Esteri del Parlamento europeo che «non esiste più un partenariato strategico, per scelta di Mosca». E che già da mercoledì «la commissione preparerà il pacchetto» delle nuove sanzioni europee per la Russia. «La decisione si prenderà venerdì». […]
Un’esercitazione su larga scala con centinaia di militari di nove paesi, tra cui l’Italia, è cominciata martedì tra Polonia, Germania e paesi baltici e proseguirà fino a lunedì prossimo: lo rende noto la Nato. L’esercitazione “Steadfast Javelin II”, disegnata per rassicurare i paesi dell’Europa orientale, era stata programmata con il nome “Saber Junction” e doveva riguardare solo forze statunitensi. Il Comando delle forze di terra della Nato ha informato che l’operazione è stata «trasformata in una esercitazione multi-nazionale su larga scala e coinvolge centinaia di veicoli, aerei e soldati da nove diversi paesi». Ha luogo in Germania, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. All’esercitazione, oltre a militari dei paesi in cui si svolge, partecipano anche forze statunitensi, canadesi e truppe d’assalto italiane. L’esercitazione, scrive il Comando Nato, è «disegnata per dimostrare l’impegno della Nato all’obiettivo fondamentale di salvaguardare la libertà e la sicurezza dei suoi membri e partner».[…]
I leader dell’Alleanza Atlantica giovedì e venerdì si incontreranno in Galles per quello che il segretario generale Anders Fogh Rasmussen definisce «un summit cruciale nella storia della Nato». Il nodo sarà la creazione di quelle che Rasmussen definisce «punte di lancia», forze di intervento immediato che, nell’ambito della già esistente Forza di risposta, saranno in grado di intervenire «ovunque ci sia una minaccia» nel giro di due giorni: mini-eserciti pronti all’impiego in 48 ore, con il supporto di aviazione, marina e forze speciali. Avranno a disposizione basi permanenti, con i depositi di munizioni e tutte le necessarie infrastrutture, nei paesi dell’est. «Questa forza potrà viaggiare leggera, ma colpire duro se necessario» spiega Rasmussen. Fonti Nato spiegano che dovrebbe avere una consistenza attorno a 4.000 soldati, costituita con truppe a rotazione. Una struttura che sarà complementare ai corpi di spedizione Jef prospettati dal premier britannico David Cameron.