Da AdnKronos:
Roma, 18 apr. (Adnkronos) – Alberto Manenti, apprende l’Adnkronos da fonti governative, è stato nominato direttore dell’Aise, Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna.
Manenti è l’attuale numero due dell’Agenzia ed è considerato tra coloro che meglio conoscono la ‘macchina’ dell’ Aise. La sua nomina rappresenta quindi una soluzione di continuità al vertice di quello che fu il servizio segreto militare.
Il Cisr (Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica) si è riunito questa mattina, presieduto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con la partecipazione del sottosegretario con delega ai Servizi, Marco Minniti, e dei ministri degli Esteri, Interno, Difesa, Giustizia, Economia e Finanze, Sviluppo Economico, con segretario il direttore generale del DIS, Giampiero Massolo. In quella circostanza Renzi ha comunicato al Comitato la nomina di Manenti al vertice dell’Aise.
Nel corso della riunione del Cisr ”si è innanzitutto proceduto a una ricognizione dei più recenti sviluppi nei principali teatri di crisi internazionale. Ad un’articolata disamina delle possibili evoluzioni della situazione in Ucraina ha corrisposto, nel corso della riunione, la riaffermazione del massimo impegno del Governo nel contribuire, in tutte le sedi internazionali, a promuovere una soluzione diplomatica e negoziale alla crisi. In questo quadro l’accordo raggiunto a Ginevra costituisce un importante passaggio. Occorre anzitutto mantenere – è stato ricordato – ogni possibile canale di dialogo fra gli attori coinvolti, affinché la moderazione ed il senso di responsabilità prevalgano e venga scongiurato l’ulteriore aggravamento della situazione sul terreno”.
Ampio spazio, informa una nota, ”è stato altresì dedicato alle prospettive del processo di stabilizzazione in Libia. Anche alla luce dei positivi esiti della Conferenza di Roma, il Comitato ha sottolineato la necessità di proseguire nel sostegno al cammino democratico del Paese, in particolare incoraggiando il consolidamento di assetti politico-istituzionali nei quali possano riconoscersi tutte le componenti della popolazione libica. Nel ribadire che spetta esclusivamente a quest’ultima decidere liberamente del proprio futuro, durante i lavori è stato sottolineato come sia responsabilità condivisa della comunità internazionale quella di favorire, in Libia, una capacità di governo che garantisca il controllo del territorio e ripristini un’adeguata cornice di sicurezza”.
I membri del Comitato hanno concordato ”sull’esigenza che entrambi gli scenari di crisi continuino a rivestire la più elevata priorità nell’agenda di Governo, in ragione delle loro possibili ripercussioni su un ampio novero di fondamentali interessi nazionali, con particolare riguardo alla sicurezza degli approvvigionamenti energetici ed al rischio di intensificazione dei flussi di immigrazione clandestina”.