La notizia pubblicata ieri dal New York Times è un ulteriore tassello che conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il dominio cibernetico è – almeno per il momento – uno dei campi di battaglia delle agenzie di intelligence alla ricerca di informazioni, soprattutto di natura economico-aziendale e politico-strategica.
Un campo di battaglia che negli ultimi 15/20 anni anni è stato plasmato, molto più di quanto ci si renda conto, dalla competizione tra Cina e Stati Uniti nel tentativo, da parte della prima, di: a) velocizzare la propria ascesa economica attraverso lo spionaggio; b) acquisire informazioni utili per ridurre l’enorme svantaggio tecnologico in campo militare; c) mappare il cyber-spazio della difesa statunitense per provare a sabotarlo in caso di conflitto dichiarato con Washington.