Il sito dei nostri Servizi ha pubblicato due giorni fa, nella sezione “Il mondo dell’intelligence”, un nuovo contributo di Matteo Faini (qui il precedente). In quest’ultimo, dal titolo “Machiavelli analista di intelligence“, Faini, prendendo spunto dal cinquecentesimo anniversario della composizione del Principe “applica le sue lezioni” all’analisi di intelligence.
Scrive Faini, in conclusione della sua riflessione:
[…] Machiavelli dissentiva da chi, come il Vettori, riteneva che “le cose del mondo sieno in modo governate dalla fortuna e da Dio, che gli uomini con la prudenzia loro non possino correggerle”. Egli riteneva invece “che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l’altra metà, o presso, a noi.”La celebre similitudine con cui Machiavelli descriveva la forza della Fortuna merita di essere citata per intero:
“E assomiglio quella [la fortuna] a uno di questi fiumi rovinosi, che, quando s’adirano, allagano e’ piani, ruinano gli alberi e gli edifizii, lievono da questa parte terreno, pongono da quell’altra; ciascuno fugge loro dinanzi, ognuno cede allo impeto loro, sanza potervi in alcuna parte obstare. E benché sieno così fatti, non resta però che gli uomini, quando sono tempi quieti, non vi potessino fare provvedimenti, e con ripari e argini, in modo che, crescendo poi, o egli andrebbano per uno canale, o l’impeto loro non sarebbe né sì licenzioso né sì dannoso.”
La similitudine machiavelliana coglie al meglio la funzione dell’analista di intelligence. Proprio come chi costruisce gli argini di un fiume, esso deve saper indicare dove e quando si verificheranno i pericoli, consentendo ai decisori politici di correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Per svolgere questa sua funzione l’analista d’intelligence deve conoscere gli uomini e le loro passioni, deve provare passione per la politica senza lasciare che le proprie passioni politiche minino l’oggettività della sua analisi e deve infine avere il coraggio di formulare giudizi precisi, anche se mai certi, che consentano ai decisori politici di prendere le decisioni migliori nell’interesse nazionale.