Da Analisi Difesa:
“Approvati i tagli alla Difesa: via 28 mila militari e civili”
Il governo ha approvato lo “snellimento” degli organici della Difesa previsto dalla riforma varata a suo tempo dall’allora ministro Giampaolo Di Paiola che porterà i ranghi delle Forze Armate a ridursi di 27.800 unità tra il 2016 e il 2024. Una riforma che nelle prospettive del governo realizzerà risparmi di spesa, senza ridurre l’attuale capacità operativa del settore, anzi rendendolo più efficiente. Ma che ha immediatamente sollevato i malumori dei sindacati di polizia, che la leggono come uno “schiaffo” agli agenti, insoddisfatti per non aver ancora vista approvata una riforma del comparto sicurezza. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera sia al decreto che proroga di sei mesi le missioni internazionali (di cui ci occupiamo in un altro articolo) sia a due decreti legislativi che attuano il complessivo piano di razionalizzazione della Difesa. Un processo che interesserà 20mila militari e 7.800 civili. E ridurrà di circa il 32% assetti strutturali e organizzativi, sopprimendo enti, caserme, basi e organismi, e rimodulando quelli non soppressi.
La riorganizzazione nelle fila dei militari riguarderà anche 524 tra generali e colonnelli: nello specifico e’ prevista una riduzione dei generali dagli attuali 443 a 310, con una sforbiciata di 133 unità, il 30%. I colonnelli, invece, passeranno da 1.957 a 1.566: 391 in meno, cioè il 20%. Viene soppresso anche l’incarico a pagamento di consigliere militare del Ministro della Difesa attualmente vacante. I tagli al personale saranno graduali, assicura la Difesa, e realizzati con meccanismi di garanzia: per questo saranno utilizzati strumenti quali l’aspettativa per riduzione quadri e la mobilità. Attenzione anche alle famiglie con l’introduzione di misure per l’accesso al credito a favore delle coppie giovani e disposizioni per favorire i ricongiungimenti familiari […]