Al momento non sono ancora pubblici i documenti ma da un’intervista rilasciata al Messaggero dal Direttore del DIS, l’ambasciatore Massolo, è possibile estrapolare alcuni punti della strategia italiana nel campo della protezione cibernetica, appena adottata dal Presidente del Consiglio:
[…] “Per la prima volta il Paese dispone di una strategia organica in materia cibernetica certificata in progetti ed iniziative concrete. La minaccia che viene dallo spazio cibernetico è molto reale e pericolosa. Occorre essere bene consapevoli e attrezzarsi per tempo”, ha spiegato il direttore del DIS Giampiero Massolo. Sei i punti che dovranno essere attuati a medio termine, si legge nel Quadro strategico nazionale che accompagna il Piano: “Il miglioramento delle capacità tecnologiche operative e di analisi degli attori istituzionali interessati; il potenziamento delle capacità di difesa delle Infrastrutture critiche nazionali; l’incentivazione della cooperazione tra istituzioni ed imprese nazionali; la promozione e diffusione della cultura della sicurezza; il rafforzamento delle capacità di contrasto alla diffusione di attività illegali online; il rafforzamento della cooperazione internazionale in materia di sicurezza cibernetica”.
Sul piano pratico, il Piano prevede appunto l’istituzione di un Computer emergency response team nazionale, accanto al già istituito CERT della Pubblica Amministrazione. […] Gli altri dodici punti del piano, che vanno dal “potenziamento delle capacità di intelligence”, alla “riorganizzazione delle modalità di coordinamento e di integrazione a livello nazionale”, fino alla “promozione e diffusione della cultura della sicurezza informatica”, si muovono tutti sull’idea di costruire pratiche condivise, sia nel pubblico che nel privato strategico contro attacchi che potrebbero farsi pericolosissimi.