… di fronte al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (dal Sole 24ore):
La sicurezza è garantita. Non c’è stata violazione dei dati di cittadini o di membri del governo. Lo ha sottolineato il premier, Enrico Letta, nella sua audizione al Copasir. Al comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, presieduto da Giacomo Stucchi, Letta ha assicurato che la macchina dei Servizi dopo 5 anni funziona a pieno ritmo, e garantisce la sicurezza dei cittadini. Il nostro Comparto Intelligence, ha inoltre riferito il premier, secondo quanto hanno spiegato il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi e il vicepresidente, Giuseppe Esposito, non erano interessati al programma Tempora. L’Italia non ha partecipato al Datagate e i nostri 007 non hanno mai avuto un ruolo nelle intercettazioni massive.
Stucchi: i nostri servizi segreti nel 2008 furono contattati dagli inglesi, ma non fu accolta la collaborazione
«I nostri servizi segreti – ha spiegato il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, al termine dell’audizione a Palazzo San Macuto del premier Enrico Letta, sul caso Datagate – non erano a conoscenza del programma Tempora. Nel 2008 furono contattati dai Servizi inglesi, ma non fu accolta la richiesta di collaborazione». Era una fase particolare di ristrutturazione dei nostri Servizi segreti , ha spiegato Stucchi, «e nemmeno il programma Tempora era denominato in quel modo. La proposta riguardava un programma di scambio, il nostro Paese non poteva farlo perché le leggi lo impediscono. E quindi questa richiesta è stata cassata», ha tagliato corto Stucchi. Per il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, «l’audizione di Letta è stata completa. Oltre alle informative sui casi di attualità come il Datagate e Nsa, il presidente del Consiglio ha relazionato anche su questioni di intelligence legate alla relazione annuale prevista dalla legge».Il perimetro delle rilevazioni di Snowden non è noto
Quanto alle rivelazioni di Edward Snowden, la talpa del Datagate «Letta ha confermato che il perimetro di queste rivelazioni non è ancora ben noto, e bisognerà capire bene se quello che viene riportato è effettivamente vero o meno. E anche su questo -ha concluso Stucchi- esiste una legittima preoccupazione, ma non c’è stata nessuna violazione dei dati di cittadini italiani o di membri del governo». Intanto la conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha stabilito che il premier Letta riferirà alla Camera il 20 novembre, alle 9,30, sulla vicenda del Datagate.