Il bravo Paul Pillar, riflettendo sul caso americano, evidenzia come la pubblica attitudine verso i Servizi segreti tenda ad oscillare, procedendo, in un certo senso, per “cicli”. A fasi nelle quali all’intelligence viene rimproverato di avere poca efficienza e ridotte capacità (in occasione di veri e presunti fallimenti) seguono fasi nelle quali viene rimproverato di avere troppo potere, come sta succedendo adesso negli Stati Uniti.
Oltre questo, comunque, l’articolo di Pillar, già alto dirigente della CIA, è un utile reminder di come funzionano realmente le agenzie di intelligence, in particolare riguardo al loro rapporto con il vertice politico.