Riprendendo – ed ampliando – il tema del post precedente volevo segnalarvi due splendidi studi sulla modernizzazione delle forze armate cinesi e sul “balance of power” nell’area del Pacifico. Un edito dal CSIS e l’altro dal Carnegie. Ma andiamo con ordine.
Il primo documento, intitolato “Chinese Military Modernization and Force Development: A Western Perspective“, è stato scritto da Cordesman, Hess e Yarosh. E’ un’analisi delle forze armate cinesi basata, in gran parte, sui dati del Military Balance dell’IISS di Londra (la cui ultima edizione, peraltro, è stata pubblicata da poco).
Il secondo studio necessita di qualche spiegazione in più trattandosi di una vera e propria perla analitica. A differenza del primo, questo del Carnegie – “China’s Military & the U.S.-Japan Alliance in 2030” – è, come spiega il sottotitolo, un “net assessment”. Ma cos’è, in effetti, un “net assessment”?
I cultori della materia che hanno avuto la fortuna di vivere almeno gli ultimi 10/20 anni della Guerra Fredda (e senza internet) sanno che il termine richiama qualcosa di epico, mitico. Quasi una parola magica, di origine non ben definita, in grado di trasformare mediocri analisti in maghi della strategia.
In effetti non vi è accordo in dottrina su come definire il “net assessment”, benchè il Ministero della Difesa statunitense ne abbia dato formale definizione in una sua direttiva del 2009. Rimandando l’approfondimento ad un prossimo post, ciò che è necessario evidenziare adesso è che si tratta di una procedura analitica (un approccio, secondo alcuni) sviluppata negli Stati Uniti* tramite la quale vengono esaminati, in modo comparato ed in interazione fra loro, due o più avversari.
Come scrivono gli autori di questo documento:
Conducting a net assessment, therefore, is not employing a specific set of techniques to derive answers as to the shape of the future security environment in the Western Pacific. Instead, it involves establishing an understanding and applying an intellectual approach designed to pose and answer the most important strategic questions about the future security environment and to present plausible alternative versions of that environment, from a comprehensive and long-range perspective, taking into account all relevant factors, both military and nonmilitary. This broader perspective is why, in this study, we used the term “strategic net assessment,” and not merely “net assessment.”
One more defining element of a net assessment is that it is intended to be a “net” assessment— that is, a comparison of two or more sides in interaction with one another, whether deliberate and calculating or not.18 This is in distinct contrast to an intelligence assessment, which focuses exclusively on an opponent’s capabilities. This difference is critical in at least two respects. From a practical point of view, though both kinds of analysis should provide a comprehensive overview of the opponent’s capabilities, only a net assessment requires the analyst to have an understanding of the capabilities of friendly forces. Although obtaining an understanding of friendly forces sounds easy—especially for government analysts—it can be anything but. In some instances, the relevant information simply may not be readily available.
Il documento è, quindi, piuttosto complesso ed articolato poichè, oltre ad analizzare ogni aspetto dei tre attori in gioco (Cina, Giappone e Stati Uniti), sviluppa sei possibili scenari con orizzonte temporale al 2030.
Ciò che emerge è che la minaccia più probabile agli interessi americani, nei prossimi 15/20 anni e nell’area del Pacifico, non è un conflitto aperto con la Cina bensì un sostanziale mutamento nel “balance of power”. Un consistente aumento della forza militare cinese, infatti, potrebbe spingere Pechino ad esercitare pressioni sul Giappone, indebolendo l’alleanza tra Tokyo e Washington. Un pilastro, quest’ultima, del sistema di sicurezza regionale filo-occidentale.
Ma oltre al contenuto analitico, pregevolissimo, ciò che trovo veramente notevole è il ricorso al “net assessment” in sé (o “strategic net assessment”, come definito dagli autori di questo saggio). Un approccio che nel campo dell’analisi strategica di lungo termine è, a mio avviso, estremamente pagante.
*da 40 anni negli Stati Uniti esiste il famoso “Office of Net Assessment“, un piccolo ma potente ufficio del Pentagono creato ed ininterrottamente diretto da Andrew Marshall, vero e proprio guru del pensiero strategico militare americano. Vedasi alla voce “RMA“…