I fatti: il Washington Post è venuto in possesso, tramite Edward Snowden, di un documento dettagliato riguardante il bilancio dell’Intelligence americana. Dovrebbe trattarsi del Congressional Budget Justification Book (CBJB) ovvero del documento che il governo statunitense presenta ogni anno al Congresso per richiedere l’approvazione del bilancio per il successivo anno fiscale.
Il CBJB che Snowden ha girato al Washington Post riguarda il 2013 e non rappresenta quindi il bilancio approvato ma ciò che il governo ha sottoposto, nel 2012, all’approvazione del Congresso. A parere degli esperti americani, comunque, il Congresso generalmente apporta minime variazioni a quanto richiesto dalla Casa Bianca in materia di intelligence per cui è lecito supporre che i dati contenuti nel CBJB siano quelli reali.
La pubblicazione di estratti declassificati del Congressional Budget Justification Book non è inusuale (qui e qui due esempi riguardanti proprio il CBJB FY 2013) ma mai, fino ad ora, era stato reso pubblico l’intero documento. In effetti, però, il Washington Post, per evitare di arrecare danni alla sicurezza degli Stati Uniti (il documento, ovviamente, contiene molte informazioni riservate, anche su programmi ed operazioni), non ha reso pubblico tutto il documento ma si è limitato a commentarlo ed a pubblicarne solo alcuni passaggi.
Congressional Budget Justification FY 2013
La lettura del documento, degli articoli del WaPo e dell’utilissima info-grafica ci permette di effettuare alcune valutazioni, chiarendo anche alcuni errori ed inesattezze riportate dalla stampa, nazionale e straniera.
Se si ha l’accortezza di leggere attentamente il documento pubblicato si potrà notare che tale documento attiene solo al c.d. “National Intelligence Program“. Come già scritto precedentemente il bilancio complessivo delle Agenzie di intelligence americane è composto da due macro-aggregati: il National Intelligence Program (NIP), sotto la responsabilità del Director of National Intelligence, ed il Military Intelligence Program, sotto la responsabilità del Segretario alla Difesa. Il documento oggetto di questo post riguarda solo il NIP e non anche il MIP.
Sinteticamente: il NIP ed il MIP finanziano agenzie e programmi differenti ma in alcuni casi le stesse agenzie (NSA, DIA, NGA) sono finanziate sia dal NIP che dal MIP. Nel 2012 il National Intelligence Program è stato di 53,9 miliardi di dollari ed il Military Intelligence Program è stato di 21,5 miliardi per cui il bilancio complessivo dell’Intelligence Community americana è stato di 75,4 miliardi di dollari. Secondo i dati resi pubblici dal Washington Post l’ammontare del NIP per il 2013 dovrebbe essere di circa 52,6 miliardi di dollari, una leggera riduzione rispetto allo scorso anno.
Tra le agenzie finanziate dal NIP la CIA è quella che ha la quota maggiore di finanziamenti, 14,7 miliardi contro i 10 dell’NSA e del National Reconnaissance Office ed i 4,9 dell’NGA.
Apparentemente, quindi, sarebbe la CIA l’agenzia dotata di maggiori risorse all’interno della comunità dei Servizi segreti di Washington ed è proprio questo che è stato riportato da alcuni giornali, anche italiani. Così, però, non è o meglio non è detto che sia così. Mancano, infatti, i dati relativi al Military Intelligence Program per cui ci è impossibile appurare a quanto ammontino complessivamente i budget dell’NSA, dellla DIA e dell’NGA. Presumibilmente, infatti, NSA ed NGA dovrebbero quantomeno eguagliare, se non superare, il bilancio della CIA.
Tra i cinque programmi nei quali è diviso il NIP quello maggiormente finanziato è il programma riguardante il warning strategico (39%) seguito da quello per il contrasto al terrorismo (33%) e da quello per il contrasto alle armi di distruzione di massa (13%). Solo l’8% del bilancio riguarda la cybersecurity.
Ciò che trovo sorprendente è, da un lato, la quantità di risorse destinata al warning strategico rispetto a quelle destinate al contro-terrorismo (avrei scommesso il contrario e la cosa è positiva) e, dall’altro lato, la ridotta percentuale destinata alla cybersecurity. Su questo punto, però, sarebbe necessario conoscere quanto viene destinato al cyber nel Military Intelligence Program.
Ragionando in termini di ciclo dell’intelligence, secondo i dati pubblicati dal Washington Post, il 28% del bilancio (14 miliardi di dollari) è destinato al management, il 49% (25,3 miliardi), la parte più consistente, è destinata alla raccolta informativa, il 12% è utilizzato per la fase di elaborazione delle informazione ed un altro 12% (6 miliardi) per l’analisi e la produzione. Una curiosità: 620 milioni sono destinati all’elaborazione delle “fonti aperte”.
Un altro punto interessante riguarda il personale. Il documento diffuso dal Washington Post dà ampio spazio ai dati riguardanti la “forza lavoro” delle agenzie di intelligence. Non è ben chiaro, però, se tali dati riguardano l’intera Intelligence Community o solo il National Intelligence Program. Fatta questa premessa, secondo il documento il personale dei Servizi americani ammonta a circa 107 mila unità. Tra questi 83.675 sono civili e 23.400 militari, 14.000 dei quali lavorano per l’NSA. Si potrebbe quindi affermare che l’Intelligence americana è in grandissima parte composta da civili.
Per le altre considerazioni (gap compresi) vi rimando al Washington Post.