In questi ultimi giorni la Rand Corporation ed il CSIS hanno pubblicato tre studi che sembrano alquanto promettenti. Tutti e tre riguardano la difesa americana e le connesse future strategie ma sono, comunque, interessanti anche dal punto di vista del nostro Paese.
Il primo riguarda il potere navale statunitense nell’area geostrategica del Pacifico: “Sea Power and American Interests in the Western Pacific“. L’autore, David C. Gompert, attualmente senior fellow della Rand Corporation nonché “Visiting Professor for National Security Studies” ad Annapolis, è stato in passato vice direttore dell’Intelligence americana.
Due anni fa Gompert era stato co-autore di un altro notevole saggio sullo stesso argomento: “The Paradox of Power: Sino-American Strategic Restraint in an Age of Vulnerability“
Il secondo testo, sempre della Rand Corporation, s’intitola “Overseas Basing of U.S. Military Forces“. Il saggio è frutto di una ricerca effettuata dalla Rand per il Pentagono ed è un’analisi benefici/costi dei modelli di “posture” strategica statunitense.
Sullo stesso argomento qualche anno fa la Routledge ha pubblicato un bellissimo libro di Robert Harkavy: “Strategic Basing and the Great Powers, 1200-2000“.
Il terzo ed ultimo documento è “Beyond the last war“. Nel settembre dello scorso anno l’Esercito statunitense ha commissionato al Center for Strategic and International Studies uno studio sui futuri scenari operativi nelle area geografiche di competenza del Comando Centrale (US-CENTCOM) e del Comando del Pacifico (US-PACOM). Il report appena pubblicato è il risultato finale di questo studio.