Il SIPRI di Stoccolma ha pubblicato oggi i dati sulle spese militari globali del 2012 (in allegato un “fact sheet“) dai quali si evince che, per la prima volta dal 1998, le spese militari sono in flessione ( -0,5%). Un calo dovuto in gran parte alla riduzione delle spese nei Paesi occidentali: Stati Uniti, Canada, Europa centrale ed occidentale ma anche Australia e Giappone. Crescono invece in Russia (+16%) ed in Cina (+7,8%).
La riduzione più consistente mi sembra essere quella statunitense, con un calo del 6% dovuto in gran parte alle riduzioni di spesa per le operazioni in Iraq ed Afghanistan.
I dati del SIPRI confermano le analisi contenute nel Military Balance 2013 dell’IISS di Londra secondo le quali stiamo assistendo, anche da un punto di vista delle spese militari, ad un graduale spostamento del baricentro verso oriente.
Da un punto di vista regionale, infatti, le spese continuano ad aumentare in Europa dell’Est (+15%), in Medio-Oriente (+8,4%), in Nord Africa (+7,8%) ed in Asia-Oceania (+3,3%).
Gli Stati Uniti, comunque, restano leader indiscussi con una spesa che ammonta a 682 miliardi di dollari (la Cina, al secondo posto, ne spende circa 166) ovvero il 39% di tutta la spesa mondiale.
Per quanto riguarda il nostro Paese, la spesa si aggira attorno ai 34 miliardi di dollari, in calo del 5,2% rispetto al 2011 e del 19% rispetto al 2003.
Trends in World Military Expenditure 2012 – Sipri Fact Sheet