Oggi il Dipartimento Informazioni per la Sicurezza ha pubblicato il testo degli interventi del Presidente del Consiglio e del Direttore Generale Massolo all’inaugurazione dell’anno accademico della Scuola di formazione della nostra Intelligence. Qui di seguito alcuni dei passaggi più interessanti (a mio modesto parere).
– Sull’attuazione della riforma prevista dalla legge 124 del 2007:
L’inaugurazione di oggi si colloca in un contesto temporale molto significativo. Si può infatti, a questo punto, ritenere concluso il percorso di riforma dello strumento d’intelligence avviato con la legge n.124 del 2007,che aveva introdotto significative novità in un settore per sua natura delicato e sensibile, e che ha avuto un importante momento di affinamento con la legge n. 133, varata l’anno scorso all’unanimità[…] Con questi provvedimenti normativi, e con i regolamenti interni messi a punto negli ultimi mesi, si è infatti compiuto un importante processo di riforma, il cui obiettivo è stato quello di dotare il Paese di uno strumento agile, pienamente in grado di rispondere alle sfide e alle minacce del mondo in cui viviamo. E’ stato costituito e si sta sviluppando un vero e proprio “sistema” organico di soggetti e interazioni, atto a tutelare e garantire la nostra sicurezza nazionale. La riforma del Comparto intelligence ne ha profondamente ridisegnato le strutture e razionalizzato gli strumenti, anche tenendo a mente le necessità poste dalla spending review. (Intervento del Presidente del Consiglio)
-Sul rapporto tra Intelligence e decisore:
[…] l’intelligence ha come compito primario quello di reperire, analizzare, fornire al decisore politico informazioni utili, proprio perché il decisore politico possa prendere le decisioni più opportune o quanto meno quelle più informate a tutela della sicurezza nazionale.
Noi non ci illudiamo e non vogliamo fare supplenza e siamo solo una delle componenti del decision making di un governo, del decision making di un sistema Paese. Ma forse possiamo essere una componente che ogni tanto vede anche al buio o per lo meno che dovrebbe aiutare chi decide a basare le proprie decisioni su qualcosa che è stato visto al buio e che forse non era così evidente che altri vedessero. […] l’intelligence è una componente ma è una componente forse meglio piazzata di altri per fornire al governo una sintesi, un raccordo tra informazioni e realtà differenti che qualcuno deve in qualche modo deve pur mettere insieme e offrire all’analisi del livello politico. […] proprio perché non possiamo fare tutto, noi abbiamo assolutamente bisogno di essere molto accurati nelle priorità e questo significa che l’intelligence deve essere quanto più vicina possibile al decisore politico, deve in qualche modo partecipare ad un disegno comune di fissazione e di priorità con i principali stakeholder del sistema, quindi anzitutto con i ministri membri del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica decidere insieme, andare avanti ricevendo, sapendo cosa in quel momento interessa che l’intelligence faccia o cerchi. (Intervento del Direttore Generale)
– Sul rapporto tra Intelligence ed aziende:
[…] stiamo intensificando questo rapporto, faremo presto una convenzione aperta alla firma delle aziende che intendono sottoscriverla, basata sullo scambio aperte delle informazioni, basata soprattutto sull’emersione di un rapporto. È chiaro che i Servizi hanno poi come punto primario di offrire al proprio Governo e chiedere al proprio Governo cosa poi e fino a che punto estendere le informazioni di cui vengono in possesso. Però se poi sottostante c’è un livello, c’è un quadro diciamo normativo e convenzionale e pattizio chiaro, questo è tutto a vantaggio del Sistema. (Intervento del Direttore Generale)
– Sul reclutamento:
Vi è poi la prosecuzione dell’opera di rinnovamento del capitale umano della nostra intelligence, per il reclutamento del quale si stanno sperimentando […] metodi e procedure innovativi, che favoriscono l’apporto anche di risorse provenienti dalle Università e dalla società civile, in sinergico affiancamento con le professionalità più tradizionali. Uno strumento moderno non può infatti prescindere dal dotarsi di risorse umane, capacità e conoscenze nuove, indispensabili per affrontare le minacce emergenti in settori critici sensibili, come quelli dell’economia e della finanza, dei mercati energetici, o ancora della protezione degli assetti cibernetici.
Sono settori in cui tutti i Paesi nostri alleati si stanno attrezzando, ma voglio ricordare come questo sia particolarmente necessario per l’Italia, dove più che altrove è evidente il rapporto che lega l’economia della conoscenza e del saper fare alla competitività del sistema Paese. Questo per noi è un asset, è un vantaggio competitivo assolutamente fondamentale, non ancora pienamente valorizzato, ma che non possiamo permetterci di non proteggere adeguatamente. (Intervento del Presidente del Consiglio)Tutto questo comporta un’esigenza di reperimento di nuove professionalità, anche da bacini non tradizionali. E devo dire che oltre il 60% dei reclutamenti che abbiamo fatto nell’anno 2012 viene da bacini non tradizionali. (Intervento del Direttore Generale)
– Sulla Scuola unica di formazione e sulla diffusione della cultura della sicurezza:
A questo risponde la nostra Scuola che è come dicevo unificata, non più tre Scuole ma una Scuola unica, con dei percorsi formativi, per l’appunto, di questa doppia accezione, valoriale e professionale, ma anche con il compito che le abbiamo dato di essere catalizzatore per la promozione di una rinnovata, una nuova, direi a questo punto, cultura della sicurezza. […] quella cultura della sicurezza che forse in passato non è sempre stata così presente alle menti in questo Paese e che consiste essenzialmente nel far crescere la consapevolezza per i temi dell’interesse nazionale e soprattutto del tema della sua difesa, della difesa dell’interesse nazionale in tutte le declinazioni che l’interesse nazionale assume in un mondo globalizzato.
E da questo punto di vista la Scuola è un veicolo per un’operazione di outreach, per il coinvolgimento di istituzioni, di soggetti della società civile, di università e abbiamo rapporti di collaborazione con la gran parte di essi. (Intervento del Direttore Generale)