…secondo Vincenzo Nigro da Repubblica.it:
[…]Situazione simile troverà Massolo alla guida del Dis: il trasferimento del prefetto Gianni de Gennaro a un sottosegretariato con la delega ai servizi di sicurezza non risolve chiaramente il problema di avere una guida (e un controllo) politico per i servizi. Da anni ormai è così: salvo poche eccezioni, il Parlamento e i governi italiani non hanno dimostrato visione e conoscenza in questo settore. Trasformandolo quasi in una succursale delle varie “caste” che hanno avuto successo nell’imbottire queste istituzioni di parenti, amici e sodali. Il problema è che Dis, Aise e Aisi continuano a ballare una danza dell’incertezza che ogni giorno diventa sempre più pericolosa. Se fossimo ancora di fronte al mondo congelato della vecchia guerra fredda, della arcigna ma prevedibile Unione Sovietica, i compiti per i nostri servizi sarebbero chiari. Semplicemente verrebbero ancora assegnati a Washington e Bruxelles (Nato).
Non è più così: le minacce, i compiti, la visione, le direttive devono essere ormai in gran parte individuate, analizzate, impostate a casa nostra. L’ambasciatore Massolo ha i numeri per affrontare questa sfida, ma non potrà farlo con efficacia in un contesto di perdita di visione da parte della classe politica. In periodi come questo ciò che fiorisce è il sottobosco, il carrierismo, le rivalità, il personalismo. Avendo appena lasciato la Farnesina di Terzi, ritrovare qualcosa del genere in un settore in cui vacilla da tempo il senso istituzionale per Massolo sarebbe una beffa, capace perfino di contaminarlo e confonderlo. Col risultato di indebolire la scelta intelligente fatta assegnando un diplomatico al coordinamento di servizi che hanno bisogno sempre più di riorganizzazione e rinnovamento e soprattutto di visione internazionale.