Ovviamente non di vera conquista si tratta ma dell’installazione di una nostra base militare in questo piccolo Stato dell’Africa Orientale, in posizione strategica tra il Mar Rosso ed il Golfo di Aden.
Secondo quanto riportato oggi da Linkiesta “qui, tra pochi mesi, sorgerà una piccola enclave tricolore. Una base militare sotto il diretto controllo delle nostre forze armate. (…) La necessità di organizzare una nostra base militare nel Corno d’Africa nasce lo scorso autunno. Quando il governo Berlusconi autorizza la presenza di scorte armate sui mercantili che attraversano il golfo di Aden. A ottobre l’ex ministro della Difesa Ignazio La Russa firma un protocollo d’intesa con il presidente di Confitarma Paolo D’Amico, rappresentante degli armatori italiani.
Da quel giorno viene messa una squadra di sessanta uomini del Battaglione San Marco a disposizione dei nostri mercantili (dieci scorte da sei militari ognuna). La base americana, finora utilizzata dagli italiani, non è più sufficiente. C’è bisogno di un avamposto militare sotto diretto controllo del nostro esercito. Per gestire il transito di uomini, ma anche di armi e munizionamento.
Mistero sui tempi. Anche se fonti istituzionali confermano che la base italiana dovrebbe aprire i battenti a breve. Ecco perché, raccontano ancora, il governo ha deciso di inserire la cessione di materiali alle forze armate gibutiane (cui seguiranno altri pagamenti) in un decreto legge. L’unico provvedimento che offre la garanzia di un’approvazione certa entro sessanta giorni.“