Come ampiamente previsto da tempo gli Stati Uniti danno il via ad un ridispiegamento delle proprie forze verso il Pacifico meridionale.
E' notizia di ieri che dal prossimo anno i marines inizieranno a "frequentare" la base navale di Darwin, nel nord dell'Australia. Un punto strategico per la proiezione di potenza verso il Mar Cinese meridionale e per il controllo delle più importanti linee di comunicazione marittime.
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E' appena il caso di evidenziare che, nell'ambito di un più generale spostamento del centro di gravità dei propri interessi di sicurezza nazionale, gli USA stanno rafforzando i legami con l'Australia al fine di adoperarla come ulteriore contrappeso alla crescita di potenza economica e militare cinese.
Scriveva il Washington Post due giorni fa:
"In the face of growing Chinese economic and military power, U.S. allies across Asia have been asking for help in counterbalancing potential threats in the disputed South China Sea and elsewhere. Australia is located close to Southeast Asia, an area of economic growth and emerging economies that the United States would like to influence as political democracies. Furthermore, analysts said, having access to military bases in Australia would allow the United States another staging area outside the range of China’s increasingly sophisticated ballistic missiles. The plan is “part of a general idea about how to disperse military power away from a concentration in North Asia,” said Patrick Cronin, an Asia Pacific security analyst at the Center for a New American Security. “It’s a continuing concerted step over the past five years, when the Chinese rise has loomed larger as an issue than ever.”
Grande gioia a Pechino…