Per puro caso, un paio di giorni fa, mi è capitato sotto gli occhi questo paper dal titolo: "China's New Silk Road to the Mediterranean: The Eurasian Land Bridg and Return of Admiral Zheng He".
L'autrice, Christina Lin, è attualmente visiting fellow presso il Center for Transatlantic Relations della Johns Hopkins University. Il documento, diffuso dall'ISPSW tedesco, è stato preparato per un prossimo convegno del China Maritime Studies Institute. Scopo del paper è quello di esaminare la strategia cinese nello sviluppo delle rotte di comunicazione, terrestri e navali, verso l'Europa attraverso l'Asia, la c.d. "Nuova Via della Seta".
La ricercatrice ritiene che, mascherata da pacifica espansione economica e commerciale, vi sia una precisa strategia egemonica: "for China, the New Silk Road is about reasserting itself as a neoimperial power in the new global order. In the 21st Century a rising China is expanding its reach in the world – through investments, infrastructure projects, military power, and more. As it is projecting its trade and growing economic power, China is correspondingly ‘going out’ to procure energy and mineral resources and deploying military power to protect supply of these resources."