(ASCA) – Centralizzazione degli acquisti di beni e servizi, migliore utilizzazione delle sedi ma, soprattutto, nuovi sistemi di reclutamento dei nostri 007 che si debbono incentrare non piu' sulle chiamate dirette ma su concorsi. Questo, quanto indica il Comitato parlamentare sui servizi di sicurezza, nella sua Relazione annuale presentata oggi alle Camere.
Nel capitolo: ''Risorse umane e materiali'', la Relazione ricorda che il Dis, il Dipartimento informazioni sicurezza, ha avviato un processo di ''razionalizzazione dell'impiego delle disponibilita' finanziarie assegnate al comparto''.
''Quanto al personale, il Comitato – recita la Relazione – si e' gia' pronunciato in senso favorevole sul piano di ristrutturazione che mira alla riduzione e alla riqualificazione degli organici. Le esigenze di contenimento della spesa rendono, d'altra parte, indispensabile una ulteriore riflessione sulla necessita' di proseguire su questa strada tenendo conto del fatto che all'implementazione delle dotazioni tecnologiche dovra' conseguire l'adeguamento qualitativo e quantitativo del personale''.
Sul reclutamento del personale, il Comitato ricorda di aver ''sempre richiamato la necessita' di non mettere in discussione l'obiettivo'' perseguito dalla legge di riforma dei servizi sul superamento del sistema basato essenzialmente sulle assunzione a chiamata diretta. ''Pur comprendendo le difficolta' pratiche di attuare la norma che prevede l'obbligatorieta' della selezione del personale attraverso lo svolgimento di procedure concorsuali in un comparto come quello dell'intelligence, – sottolinea il Copasir – l'organismo parlamentare ha ribadito, anche in sede di parere sul nuovo regolamento del personale, che le deroghe al principio del concorso devono essere limitate ai soli casi di alta e particolare specializzazione".
(TMNews) – Sul fronte del personale dei servizi di sicurezza, il Copasir, nella sua relazione al Parlamento approvata stamane, ribadisce di essersi già "pronunciato in senso favorevole sul piano di ristrutturazione che mira alla riduzione e alla riqualificazione degli organici. Le esigenze di contenimento della spesa rendono, d'altra parte, indispensabile una ulteriore riflessione sulla necessità di proseguire su questa strada tenendo conto del fatto che all'implementazione delle dotazioni tecnologiche dovrà conseguire l'adeguamento qualitativo e quantitativo del personale.
Ciò – si legge nel documento – perché in tal modo si potrà realizzare il necessario proporzionamento delle qualificazioni e delle professionalità alle nuove missioni dell'intelligence. Non vanno sottaciute le difficoltà e le resistenze interne che si sono incontrate nell'attuazione di questo progetto, anche con l'aprirsi di un contenzioso amministrativo. Su tale ultimo punto, occorrerà avviare una riflessione sulle problematiche che l'uso non episodico del ricorso al giudice amministrativo da parte dei dipendenti del contingente pone per la sicurezza stessa di un settore così particolare, in cui devono essere salvaguardate le esigenze di riservatezza anche delle identità personali"
(ANSA) – Sono stati fatti "passi in avanti importanti, innanzitutto nella riorganizzazione strutturale dei Servizi segreti e poi man mano affrontando nodi e problemi nel senso di quella maggiore trasparenza che la riforma prevede come uno dei suoi principi".
Lo ha detto, parlando del contenuto della Relazione del Copasir approvata oggi all'unanimità, il presidente dello stesso Comitato, Massimo D'Alema. "In particolare – ha spiegato D'Alema – si avvia la creazione di un archivio dei servizi segreti che noi abbiamo chiesto sia aperto anche a storici e a studiosi".
(ASCA) – Una volta venuto meno il segreto di Stato, ''cio' che ne era oggetto, oltre ad essere immediatamente accessibile all'autorita' giudiziaria, dovrebbe esserlo anche per tutti gli altri soggetti''. Questo il parere del Copasir nella sua Relazione annuale al Parlamento consegnata oggi, dopo la sua approvazione, ai Presidenti di Camera e Senato.
Nella relazione, stilata dal presidente Massimo D'Alema, si formula, quindi, ''un giudizio di non condivisibilita''' su uno schema di regolamento suggerito dalla Commissione di studio istituita presso la Presidenza del Consiglio che prevede la possibilita' di ''classificare'' i documenti desecretati. ''Cio' – si sottolinea nella Relazione – in base ad una rigorosa interpretazione della legge, che prevede espressamente l'accessibilita' di tali documenti allo scadere del termine previsto per la sua durata''.
Il Copasir, ricorda che la normativa vigente non prevede ''protezioni di secondo livello'' per i documenti gia' coperti dal segreto di Stato e, ''d'altra parte, – si legge nella Relazione – i lavori preparatori della stessa legge indicano con chiarezza la volonta' del legislatore di rendere conoscibili i documenti anche per ragioni di studio'.
(TMNews) – Il presidente del Consiglio dovrebbe essere chiamato ad illustrare al Copasir il documento sugli indirizzi e le finalità generali della politica dell'informazione per la sicurezza. Questo uno dei passaggi principali della relazione del Copasir al Parlamento, approvata questa mattina e trasmessa ai presidenti delle Camere. "Si potrebbe prevedere – si legge nel documento – che in occasione della approvazione da parte del Cisr del documento 'sugli indirizzi e sulle finalità generali della politica dell'informazione per la sicurezza', il Presidente ne illustri i contenuti al Comitato parlamentare. Tale previsione – che non escluderebbe la possibilità di ulteriori audizioni di carattere 'straordinario' – potrebbe essere oggetto di un 'accordo' istituzionale che ovviamente varrebbe anche per il futuro e consentirebbe di superare i rischi di strumentalizzazioni contingenti.
Nel documento viene fatto poi un esplicito riferimento alla richiesta "più volte reiterata dal Comitato" di procedere all'audizione del premier, ai sensi dell'articolo 31, comma 1, della legge di riforma. Quella stessa legge che attribuisce in via esclusiva al premier "l'alta direzione e la responsabilità generale della politica dell'informazione per la sicurezza. Il confronto sulle scelte compiute dal governo in sede Cisr – osserva il Comitato presieduto da Massimo D'Alema – dovrebbe potersi svolgere innanzitutto attraverso le comunicazioni al riguardo del presidente. La mancata risposta alle richieste formulate dal Comitato ha dato luogo a polemiche anche all'interno dello stesso organismo. In effetti, per alcuni componenti la formulazione della legge deve essere interpretata nel senso di considerare, in caso di nomina dell'Autorità delegata, quest'ultima figura completamente sostitutiva del presidente anche per quanto riguarda la partecipazione alle sedute del Copasir. D'altra parte, l'attribuzione al presidente di competenze esclusive (oltre a quella già indicata, vanno considerate, ad esempio, le altre, di estremo rilievo, sul segreto di Stato), dà forza alla tesi opposta che giudica la sua audizione come un preciso obbligo di legge. Riportare la questione al suo valore sostanziale, delimitando con maggiore precisione i confini di questo momento di confronto parlamentare, può forse consentire di superare una situazione di difficoltà che ha indubbiamente determinato momenti di disagio nel rapporto di collaborazione tra Parlamento e governo in un settore così delicato".