…e adesso vediamo come si svilupperà la situazione.
Dal Corriere.it
"MILANO – La svolta arriva alle 5 del pomeriggio. «Cittadini, in nome di Dio misericordioso, nella difficile situazione che l'Egitto sta attraversando, il presidente Hosni Mubarak ha deciso di dimettersi dal suo mandato e ha incaricato le forze armate di gestire gli affari del paese. Che Dio ci aiuti». Così il vice-presidente Omar Souleiman, in un intervento alla televisione, ha annunciato le dimissioni del vecchio e contestato il presidente Hosni Mubarak . La folla al Cairo, e specialmente in piazza Tahrir, ha esultato all'annuncio. La notizia è stata accolta con un tripudio di bandiere egiziane sventolate in piazza Tahrir. Da un lampione viene agitato un fantoccio impiccato che era stato appeso già giorni fa.
Lo accompagnano fischi e grida di giubilo. Alcuni urlano «dio è grande», altri «abbiamo abbattuto il regime». «È il più bel giorno della mia vita, il paese è libero!». È il breve messaggio pubblicato su Twitter dal Premio Nobel Mohammed ElBaradei. Il leader dell'opposizione egiziana, non avrebbe, però, intenzione di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali, lo riferisce l'emittente satellitare al-Arabya.
Intanto si attende un comunicato dello stato maggiore dell'esercito – guidato dal comandante in capo dell'esercito e Ministro della Difesa uscente, Mohammed Tantawi – che dovrebbe licenziare l'intero esecutivo e sospendere il Parlamento, guidando il Paese con l'ausilio della Corte Costituzionale, principale organo giudiziario."
Nel frattempo il bravo Cordesman ci ricorda il balance of power nell'area.
Prospettive e sviluppi nell'area (in aggiornamento): "Arab leaders, facing calls for reform, consider next move" (NYT), "Blow-up in the Gulf" (Foreign Policy), "Effetto domino" (Il Messaggero), l'analisi di Fareed Zakaria (CorSera), la mappa dei Paesi a rischio (Il Sole 24ore).