Maurizio Molinari su La Stampa di oggi.
"I primi droni Global Hawk sono atterrati pochi giorni fa nella base americana di Sigonella dando inizio ad un dispiegamento destinato a fare della Sicilia una postazione avanzata per la sorveglianza elettronica di un'area geografica molto vasta, da Gibilterra all'Afghanistan, coprendo l'intero continente africano fino all'Oceano Indiano.
Se l'accordo fra Italia e Stati Uniti sui super-droni risale a circa due anni fa, a dare l'annuncio dell'arrivo dei droni a Sigonella è stato William Fraser, responsabile dell'Air Combat Command del Pentagono, spiegando che i tempi coincidono con un analogo dispiegamento nell'isola di Guam, territorio americano nell'Oceano Pacifico, e il primario intento è adoperarli per "sostenere le operazioni delle truppe in Iraq e Afghanistan" (…)
"Aver scelto Sigonella per i Global Hawks indica la determinazione degli Stati Uniti a mantenere una presenza visibile non solo nel Mediterraneo Orientale ma molto più in là", spiega Dov Zakheim, ex vicecapo del Pentagono. Da qui la sorpresa, che trapela da ambienti militari a Washington, per il basso profilo finora dimostrato dalle autorità italiane che non hanno dato risalto all'arrivo dei droni."