Leggo sull'ultimo numero di Intelligence Online che nei prossimi mesi il governo indiano dovrebbe istituire la figura del coordinatore della comunità d'intelligence. Una sorta di DNI all'americana. Ove fosse realizzato anche l'India seguirebbe un percorso di "centralizzazione" (o di rafforzamento del coordinamento) del comparto intelligence e sicurezza nazionale. Un percorso già intrapreso negli ultimi anni con ovve differenze ed alterne fortune dall'Italia (ex l. 124/07), dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dagli Stati Uniti, dal Canada e dall'Australia.
Il coordinatore dovrebbe presiedere un comitato ristretto composto da rappresentanti del Ministero dell'Interno, dell'ufficio del Primo Ministro e dell'ufficio del Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Sì, perchè dal 1998 l'India ha un National Security Council (NSC) ed è interessante dare un'occhiata alla struttura dello stesso.
L'NSC indiano è composto da tre organismi. Lo Strategic Policy Group ovvero un comitato interministeriale di analisi e pianificazione strategica presieduto dal Primo Ministro e composto oltre che dai principali ministri anche dal Presidente del Joint Intelligence Committee, dai capi dei Servizi e dal Governatore della Banca Centrale. Il Joint Intelligence Comittee (JIC) che, da quello che leggo, funziona da fusion center delle informazioni di livello strategico provenienti dagli apparati di Intelligence. Un organo di consulenza strategica, il National Security Advisory Board, composto da esperti esterni alla Pubblica Amministrazione.
Sarebbe interessante studiare le prestazioni del NSC indiano per capirne il reale livello di efficienza ed efficacia considerando che il medesimo modello organizzativo è alla base della riorganizzazione dei vertici decisionali francese e inglese nel campo della sicurezza nazionale.
Da notizie di stampa sembra che il posto di Coordinatore dell'Intelligence sia in ballo tra Hornis Tharakan, già capo dell'intelligence esterna, e S.D. Pradhan, un accademico già Presidente del JIC.
Pradhan, che gestisce un blog interamente dedicato alla sicurezza nazionale ed intitolato ad un pensatore strategico dell'antica India, ha coordinato negli ultimi tre anni un gruppo di studio sul funzionamento dell'intelligence indiana. Il gruppo, alla conclusione dei propri lavori, ha presentato una serie di proposte finalizzate alla revisione ed al potenziamento degli apparati di sicurezza nazionale e che sono alla base della creazione del nuovo Coordinatore dell'Intelligence.