Un articolo di Andrea Bassi pubblicato su Milano Finanza di ieri.
Cento aziende sotto tutela degli 007 Stilata una lista di società da proteggere nei settori dell'Ict, delle nanotecnologie e delle biotech.
Rischi da Cina e Russia
"Pochi mesi fa una piccola impresa italiana aveva brevettato un sistema rivoluzionario per sostenere le Tac senza l'incubo di dover entrare nel tubo metallico. Una tecnologia rivoluzionaria. Così all' avanguardia da essere entrata subito nel mirino di alcuni Paesi stranieri che avrebbero provato a sottrarla. Uno dei numerosi casi che hanno fatto scattare un campanello d'allarme nell'Aisi, l'Agenzia per l'informazione e la sicurezza interna. A far paura agli 007 italiani, secondo quanto ricostruito da MF-Milano Finanza, sarebbero soprattutto le stime di cui l'intelligence dispone sui danni alle imprese in termini di sottrazione di know-how dovuti al crimine informatico e allo spionaggio, da parte soprattutto di russi e cinesi. I secondi, in particolare, punterebbero ad acquisire conoscenze su alcuni settori specifici, come le nano- tecnologie, gli acciai speciali, e tutti quei comparti in grado di consentire a Pechino un salto di qualità nelle produzioni a più alto valore aggiunto.
Per rispondere agli attacchi, l'Aisi, sempre secondo qanto risulta a MF-Miiano Finanza, avrebbe deciso di mettere sotto tutela un centinaio di aziende, soprattutto pircole e medie, considerate in qualche modo strategiche per i loro brevetti innovativi e per i talenti che lavorano al loro interno, incapaci per di difendersi da eventuali attacchi esterni.
La lista delle 100 aziende è stata stìlata d'accordo con la Confindustria e sotto la regia della Presidenza del Consiglio dei ministri. In pratica, insieme Confindustria, Palazzo Chigi e Copasir (il comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), l'Aisi avrebbe ideato e attivato un sistema di contro-spionaggio economico, individuando su tutto il territorio nazionale una lista di aziende sensibili, quelle cioè più attive nella ricerca, e di centri di ricerca pubblici e privati innovativi. I contatti con molte di queste realtà sarebbero già stati avviati con la visita, preannunciata, di alcuni 007 per avviare su base volontaria, un piano di messa in sicurezza e tutela.
Il programma, fortemente voluto dal capo dell'intelligence interna, il generale Giorgio Piccirillo, entro i prossimi tre anni dovrebbe portare a una mappatura completa di dove risieda il know-how italiano di maggior valore da porre sotto tutela. I settori finora messi sotto osservazione sarebbero quelli dell'information and communication technology, delle nanotecnologie, della ricerca e produzione aerospaziale, della meccanica di precisione e della ricerca biomedica. Per quest'ultimo settore, solo pochi giorni fa, si sarebbe tenuta una riservata ri unione tra le principali aziende italiane e il personale dell'Aisi per strutturare il progetto di tutela. Alle prime aziende che hanno aderito al programma sarebbe stato anche fornito un numero verde per parlare direttamente con i servizi (…)."