(AGI) – Roma, 5 mag. – “Il mondo e’ sempre piu’ potente ma allo stesso tempo anche piu’ fragile – dichiara nel suo intervento Marco Minniti, Presidente della Fondazione ICSA (Intelligence, culture and strategic analysis) al termine dei lavori del convegno dedicato alla “Protezione delle infrastrutture critiche in Italia”, che ha visto la partecipazione dei vertici dei servizi di intelligence italiani, dei rappresentanti delle Forze Armate e delle Forze di Polizia (Arma Carabinieri, Polizia di Stato e Guardia di Finanza) e di molti ’security manager’ di aziende pubbliche e private – e di fronte ad un argomento cosi’ complesso, come sono le infrastrutture critiche, dovrebbe emergere chiaramente la consapevolezza del rischio e la necessita’ di fare un salto di qualita’ e non diventare, invece, potenziali bersagli della casualita’, cosi’ come accaduto in occasione del blocco aereo dovuto all’eruzione di un vulcano islandese”.
“Le difficolta’ da superare – continua l’ex sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio – per sviluppare un sistema di massima prevenzione e proteggere l’esistenza e la corretta funzionalita’ delle infrastrutture critiche, indispensabili per salvaguardare la qualita’ della vita delle persone, sono molte, in primo luogo: bilanciare i poteri nazionali con quelli sovranazionali e, a livello settoriale (energia e trasporti, per esempio), superare le resistenze degli stati e delle imprese, dando, nello stesso tempo, al nostro paese il giusto ruolo ed il giusto peso nei vari consessi internazionali. La protezione delle Infrastrutture Critiche inoltre va assicurata anche attraverso un intelligente raccordo delle energie e delle risorse provenienti dal settore statale e da quello delle imprese, con l’obiettivo di realizzare una piena complementarieta’ pubblico-privato, al di la’ dei particolarismi e delle specificita’ dei propri ambiti di attivita’ istituzionale ed economica. Per fare questo e’ altresi’ indispensabile sciogliere, a livello nazionale, alcuni nodi, per esempio: chi decide? chi coordina? Inoltre, sempre nell’ottica di aumentare la prevenzione, piuttosto che accorgersi molto tempo dopo di un possibile collasso infrastrutturale o continuare ad agire sempre sull’onda dell’emotivita’ e dell’emergenza, occorre anche, soprattutto in relazione al dispiegarsi delle Nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, assicurare il giusto equilibrio tra liberta’, tutela della privacy e sicurezza”.
“In questo quadro – aggiunge l’ex Viceministro agli Interni – potrebbe diventare un importante punto di riferimento la creazione di una figura in grado di operare un coordinamento interistituzionale tra le attivita’ degli apparati della sicurezza nazionale, interna ed esterna, e quelle dei servizi di intelligence, una sorta di ‘Consigliere per la Sicurezza nazionale’, sul modello gia’ ampiamente affermato negli Stati Uniti”. (AGI) Vim
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