Nell’ultimo decennio, e soprattutto negli ultimi tre/quattro anni, si sono diffusi presso le Intelligence internazionali programmi di collaborazione con il mondo accademico, il c.d. “academic outreach”.
Vari tipi di rapporti riservati tra mondo universitario e Servizi non sono certamente una novità nella storia dell’Intelligence, anzi. Solo a titolo di esempio basti pensare a quelli, ben documentati, tra CIA ed Ivy League (qui, qui e qui maggiori informazioni) o tra Mi6 e Oxford e Cambridge. L’academic outreach è però qualcosa di diverso.
Si tratta di un rapporto, permanente e non episodico, aperto e non riservato, di reciproca collaborazione tra Agenzie di Intelligence e mondo accademico. Un rapporto funzionale, tra le altre cose, ad acquisire expertise e/o conoscenze che non sono presenti (o non sono generalmente presenti) all’interno degli apparati.
Il sito dell’intelligence canadese, ad esempio, presenta il proprio programma di outreach, operativo dal settembre del 2008, come volto “to better understand (…) current and emerging issues. By drawing regularly on knowledge from experts and taking a multidisciplinary, collaborative approach, the Service wants to play an active role in fostering a clearer understanding of security issues. This process will benefit both the Service’s experts as well as the researchers and specialists who collaborate with us. The Program’s activities aim to develop a long-term view of various trends and problems, to challenge our own assumptions and cultural bias, as well as to sharpen our research and analytical capacities.” (per maggiori info sul programma di outreach canadese si veda “One Year Through: Taking Stock of the Canadian Security Intelligence Service’s Program of Outreach to Experts“).
I cambiamenti nel contesto strategico nonché la velocità degli stessi, la globalizzazione e l’ampliamento del concetto di sicurezza nazionale (con tutto ciò che questo comporta per i Servizi), la necessità di acquisire personale di elevato profilo analitico e le difficoltà nel riuscirci riscontrate da molte Agenzie, spesso le restrizioni di budget imposte dai Governi hanno spinto molti Sistemi di Intelligence ad aprirsi sempre più al mondo accademico e della ricerca.
Esemplare, in tal senso, l’attività che da anni viene svolta dal National Intelligence Council statunitense (qui la direttiva in materia) il quale organizza programmi di ricerca congiunti con università e think tanks, convegni e seminari con esperti americani e stranieri. Famoso il Global Futures Forum, un programma outreach internazionale operativo dal 2005 che mette insieme analisti ed esperti accademici ed istituzionali provenienti da 40 Paesi . Lo stesso Global Trends 2025 è il risultato eccellente di una complessa ed estesa attività di “outreach” su scala globale.
Per maggiori informazioni sull’argomento consiglio questo bel saggio di Gregory Treverton (“Approaches to ‘Outreach’ for Intelligence“) nel quale vengono esaminate anche le diverse “tradizioni” di outreach delle Intelligence internazionali e questo paper (che allego qui di seguito) di Kenneth Roberts (INR/State) presentato alla Convention ISA del 2005.
Better Analysis Through Networking – Expanding Outreach an Era of Global Challenges