da Repubblica.it
di Vincenzo Nigro.
I dirigenti afgani, e lo stesso presidente Karzai, hanno reso omaggio all’agente italiano ucciso dai talebani. "Colazzo alloggiava al Park Residence", ha spiegato il capo della polizia della capitale afgana, il generale Abdul Rahman. "Dopo la prima bomba era al telefono con la polizia: è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dagli assalitori. Era un uomo coraggioso. Ci ha fornito informazioni precise grazie alle quali la polizia è stata in grado di portare al sicuro, sani e salvi, altri quattro italiani".
A partire dalle 6,30 alcuni kamikaze si sono fatti esplodere vicino a tre "guest houses", il Park Residence Hotel, il Safi Landmark e l’Hamid Hotel frequentati soprattutto da personale internazionale. Dopo le prime esplosioni destinate a neutralizzare le guardie che sorvegliavano gli ingressi delle guest house e di un centro commerciale, i kamikaze si sono fatti avanti nelle hall degli hotel, sparando o facendosi esplodere. E’ possibile che Colazzo sia morto proprio mentre era uscito dalla sua stanza a piano terra ed era al telefono con la polizia dopo essere stato svegliato dalla prima esplosione. Per un paio d’ore dopo gli attentati iniziali colpi da fuoco sono risuonati in tutta l’area. E’ una dinamica simile a quella del primo attentato in grande stile contro un albergo internazionale di Kabul, quello al Serena Hotel nel 2007 (…).
Il presidente Silvio Berlusconi ha ricordato Colazzo come "un fedele servitore dello Stato, morto compiendo il suo dovere in un Paese martoriato da infami azioni terroristiche. L’Italia – ha concluso il premier – è impegnata in Afghanistan proprio per proteggere la popolazione civile dalla follia della violenza e dell’intolleranza, alla quale sentiamo il dovere di opporci. Mi unisco, insieme a tutti gli italiani, al dolore dei familiari e degli amici del nostro caduto". Anche Fini a Schifani hanno espresso il proprio cordoglio."