Sul Boston Globe di qualche giorno fa ho scovato una piccola perla di Robert Jervis.
Jervis è un docente di Politica Internazionale della Columbia University, autore di numerosi saggi di altissimo livello e consulente dell’Intelligence americana. Si è occupato più volte di “intelligence failures” (anche come autore di un post-mortem sul fallimento dell’Intelligence USA nel 1979) e di processi di riforma. Insomma, è persona preparata in materia di intelligence e di fallimenti (è prossima la pubblicazione di un suo nuovo libro sull’argomento).
Questo che allego è un breve articolo nel quale Jervis spiega che i problemi dell’intelligence USA hanno più a che vedere con i limiti cognitivi dell’analista (propri della mente umana) che non con la mancanza o l’eccesso di informazioni.