Ove per DIS intendo il nostro Dipartimento Informazioni per la Sicurezza e non il britannico Defence Intelligence Staff.
Al contrario di quello americano il processo di riforma inglese è stato caratterizzato da interventi di modifica di modesta entità da un punto di vista organizzativo ma rilevanti da un punto di vista funzionale. Insomma, una sorta di strategia dei "piccoli passi" che ha puntato ad incidere in alcuni settori chiave piuttosto che procedere con interventi rivoluzionari di grande entità.
L’impostazione è stata data principalmente dalla c.d. "Butler Review" del 2004 ovvero il rapporto d’inchiesta sul fallimento dell’intelligence inglese riguardo alle armi di distruzione di massa iraqene.
A livello di Central Intelligence Machinery, e quindi di alta direzione, la linea seguita è stata più o meno la seguente: a) rafforzamento delle capacità di analisi strategica interministeriale e b) rafforzamento delle capacità di pianificazione e direzione strategica.
Riguardo al punto a) si tenga presente che in Gran Bretagna, storicamente, la relazione tra agenzie di intelligence e decisore è stata strutturata in modo "particolare". Mi5 ed Mi6 sono più che altro grandi raccoglitori di informazioni le quali, una volta raccolte, vengono distribuite al decisore politico con un basso livello di elaborazione ed analisi da parte delle due Agenzie. Sarà poi direttamente il decisore politico (= i Ministeri destinatari delle informazioni) ad effettuare il grosso dell’attività di analisi.
Se da un lato, però, la componente analitica delle due agenzie operative è da sempre piuttosto ridotta, dall’altro lato al centro del sistema di intelligence inglese è collocata una struttura, il Joint Intelligence Committe (JIC) appunto, espressamente dedicata all’analisi strategica integrata*. Struttura che, tra l’altro, prima ancora che essere al centro del sistema di intelligence strettamente inteso è al centro del sistema di governo britannico, collocata com’è all’interno del Cabinet Office.
Il rafforzamento delle capacità di pianificazione, direzione ed analisi strategica è avvenuto essenzialmente operando sul JIC. Potenziando la struttura di analisi, l’Assessment Staff, separando la figura del Chairman del Joint Intelligence Committee (grossomodo corrispondente a quella del nostro Direttore del DIS) da quella del Prime Minister’s Security Adviser (grossomodo corrispondente a quella della nostra Autorità Delegata), attribuendo al Chairman anche la qualifica di Head of Intelligence Assessment ovvero di capo dell’analisi di intelligence all’interno di tutto il Governo inglese.
In sostanza, come è avvenuto qui in Italia con la legge 124 e con la creazione del DIS, si è avuta una "centralizzazione" dell’apparato di intelligence con un rafforzamento delle capacità di pianificazione, direzione ed analisi strategica direttamente all’interno dell’ufficio di Gabinetto (corrispondente alla nostra Presidenza del Consiglio).
La novità delle ultime settimane, nonchè il motivo che mi ha spinto a scrivere questo post, è che tale processo di "centralizzazione" e potenziamento si è ulteriormente rafforzato a seguito di una review interna effettuata a metà di quest’anno.
Come si può chiaramente evincere da una lettura del documento che ho allegato (pagg. 8 e 9, punti 33, 34, 35, 36) il Governo inglese ha deciso di rafforzare la capacità di analisi strategica del JIC disimpegnandolo, in parte, dalle funzioni di policy a vantaggio di un sottocomitato del National Security, International Relations and Development Committee, il "Consiglio per la Sicurezza Nazionale" inglese creato lo scorso anno.
E’ come se da noi, dopo aver creato un Comitato Interministeriale per la Sicurezza Nazionale, gli si attribuissero anche compiti di strategic policy in materia di intelligence con l’obiettivo di 1) dare coerenza alla gestione integrata dei diversi apparati di sicurezza nazionale (di cui l’Intelligence è una delle componenti) e 2) di incrementare ulteriormente le capacità di analisi strategica del nostro DIS.
Antefatto. Anche l’Intelligence di Sua Maestà, come quella statunitense, è stata oggetto negli ultimi anni di una serie di interventi di riforma che hanno interessato (almeno per quanto ci è dato sapere) soprattutto l’apparato centrale, il c.d. "
Central Intelligence Machinery". La struttura di alta direzione e di analisi strategica all’interno della quale gioca un ruolo chiave il famoso Joint Intelligence Committee, equivalente grossomodo al nostro vecchio CESIS.Al contrario di quello americano il processo di riforma inglese è stato caratterizzato da interventi di modifica di modesta entità da un punto di vista organizzativo ma rilevanti da un punto di vista funzionale. Insomma, una sorta di strategia dei "piccoli passi" che ha puntato ad incidere in alcuni settori chiave piuttosto che procedere con interventi rivoluzionari di grande entità.
L’impostazione è stata data principalmente dalla c.d. "Butler Review" del 2004 ovvero il rapporto d’inchiesta sul fallimento dell’intelligence inglese riguardo alle armi di distruzione di massa iraqene.
A livello di Central Intelligence Machinery, e quindi di alta direzione, la linea seguita è stata più o meno la seguente: a) rafforzamento delle capacità di analisi strategica interministeriale e b) rafforzamento delle capacità di pianificazione e direzione strategica.
Riguardo al punto a) si tenga presente che in Gran Bretagna, storicamente, la relazione tra agenzie di intelligence e decisore è stata strutturata in modo "particolare". Mi5 ed Mi6 sono più che altro grandi raccoglitori di informazioni le quali, una volta raccolte, vengono distribuite al decisore politico con un basso livello di elaborazione ed analisi da parte delle due Agenzie. Sarà poi direttamente il decisore politico (= i Ministeri destinatari delle informazioni) ad effettuare il grosso dell’attività di analisi.
Se da un lato, però, la componente analitica delle due agenzie operative è da sempre piuttosto ridotta, dall’altro lato al centro del sistema di intelligence inglese è collocata una struttura, il Joint Intelligence Committe (JIC) appunto, espressamente dedicata all’analisi strategica integrata*. Struttura che, tra l’altro, prima ancora che essere al centro del sistema di intelligence strettamente inteso è al centro del sistema di governo britannico, collocata com’è all’interno del Cabinet Office.
Il rafforzamento delle capacità di pianificazione, direzione ed analisi strategica è avvenuto essenzialmente operando sul JIC. Potenziando la struttura di analisi, l’Assessment Staff, separando la figura del Chairman del Joint Intelligence Committee (grossomodo corrispondente a quella del nostro Direttore del DIS) da quella del Prime Minister’s Security Adviser (grossomodo corrispondente a quella della nostra Autorità Delegata), attribuendo al Chairman anche la qualifica di Head of Intelligence Assessment ovvero di capo dell’analisi di intelligence all’interno di tutto il Governo inglese.
In sostanza, come è avvenuto qui in Italia con la legge 124 e con la creazione del DIS, si è avuta una "centralizzazione" dell’apparato di intelligence con un rafforzamento delle capacità di pianificazione, direzione ed analisi strategica direttamente all’interno dell’ufficio di Gabinetto (corrispondente alla nostra Presidenza del Consiglio).
La novità delle ultime settimane, nonchè il motivo che mi ha spinto a scrivere questo post, è che tale processo di "centralizzazione" e potenziamento si è ulteriormente rafforzato a seguito di una review interna effettuata a metà di quest’anno.
Come si può chiaramente evincere da una lettura del documento che ho allegato (pagg. 8 e 9, punti 33, 34, 35, 36) il Governo inglese ha deciso di rafforzare la capacità di analisi strategica del JIC disimpegnandolo, in parte, dalle funzioni di policy a vantaggio di un sottocomitato del National Security, International Relations and Development Committee, il "Consiglio per la Sicurezza Nazionale" inglese creato lo scorso anno.
E’ come se da noi, dopo aver creato un Comitato Interministeriale per la Sicurezza Nazionale, gli si attribuissero anche compiti di strategic policy in materia di intelligence con l’obiettivo di 1) dare coerenza alla gestione integrata dei diversi apparati di sicurezza nazionale (di cui l’Intelligence è una delle componenti) e 2) di incrementare ulteriormente le capacità di analisi strategica del nostro DIS.
*Per la precisione il grosso dell’attività di analisi è svolto dall’ Assessment Staff del JIC.