Soldi ai terroristi di Mumbai: quattro pakistani arrestati a Brescia
BRESCIA – La Digos di Brescia ha arrestato con l’accusa di favoreggiamento e attività finanziaria abusiva due pachistani che, attraverso pagamenti effettuati dall’agenzia di money transfer che gestivano, sarebbero coinvolti nella strage di Mumbai, in India, tra il 26 e il 29 novembre 2008. Le misure cautelari arrivano alla fine di un’inchiesta avviata lo scorso dicembre.
PADRE E FIGLIO – In particolare, le indagini hanno portato all’arresto di Mohammad Yaqub Janjua e del figlio Aamer Yaqub Janjua, titolari dell’agenzia di trasferimento di denaro «Madina Trading» di corso Garibaldi. Sono accusati di favoreggiamento nei confronti dei mandanti del trasferimento di denaro, avvenuto il 25 novembre 2008, che ha consentito l’attivazione delle utenze utilizzate per gli attentati di Mumbai. Dal «Madina Trading» sono state eseguite tra il 2006 e il 2008 oltre 300 transazioni, per 400 mila euro complessivi, intestate ad un pachistano risultato completamente estraneo a questi movimenti di denaro.
TRANSAZIONI VIA INTERNET – Secondo quanto riferisce la Digos, nell’imminenza degli attentati i due pachistani, usando l’identità di una persona ignara o nomi di fantasia, avrebbero effettuato dall’agenzia di money transfer bresciana, ora sotto sequestro, una rimessa di denaro per pagare l’account di un servizio di telecomunicazioni VoIP, sulla rete internet, utilizzato da soggetti in contatto con gli attentatori di Mumbai. L’attività di indagine è stata condotta dalla Digos sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Brescia e dell’antiterrorismo della polizia e a cui ha partecipato anche la Guardia di Finanza. Gli arrestati, secondo il dirigente della Digos, Stefano Fonsi, non erano una cellula terroristica organica agli attentatori di Mumbai. Si tratta dunque di capire chi abbia dato l’ordine di effettuare i versamenti e per questo, ha precisato lo stesso funzionario, gli arrestati saranno ora a disposizione anche delle autorità straniere che conducono le indagini su quanto accaduto nella città indiana.
TRAFFICO DI CLANDESTINI – Nel corso della stessa inchiesta bresciana, gli investigatori dell’antiterrorismo hanno arrestato altri due cittadini pachistani, indagati per associazione a delinquere finalizzata a favorire l’immigrazione clandestina, mentre un terzo, coinvolto nello stesso traffico, è al momento ricercato. A Brescia è presente la principale comunità pachistana d’Europa.
FRATTINI: «MINACCIA SERIA» - «L’ultima operazione conferma che il terrorismo si è affermato come minaccia globale – ha affermato il ministro degli Esteri, Franco Frattini commentando l’operazione di Brescia -. Scopriamo oggi attività terroristiche non più soltanto dedicate alla logistica in Italia ma impegnate in attività operativa vera e propria. Dimostrano come ha già segnalato il ministro Maroni che esiste una minaccia concreta cui tutto il mondo deve fare fronte». «Io – ha aggiunto – non parlerei di un’allarme, parlerei di una minaccia seria che, come vedete, viene fronteggiata benissimo dalle nostre forze dell’ordine che sono in prima linea e che fortunatamente hanno compiuto ancora una volta un gran colpo di successo»